BRESCIA TORNA AL CENTROSINISTRA; DEL BONO STRAVINCE AL BALLOTTAGGIO
FINISCE 56,5% CONTRO IL 43,4% DI PAROLI, STRAVOLTO IL RISULTATO DEL PRIMO TURNO
Brescia torna ad essere guidata dal centrosinistra, dopo 5 anni nelle mani di PdL, Lega e Udc.
Il candidato Emilio Del Bono ha vinto il ballottaggio con un margine di 13 punti percentuali (56% contro il 43%) sul sindaco uscente, Adriano Paroli.
La forbice tra i due quindi si è allargata moltissimo rispetto al pareggio del primo turno (38,08% per il candidato del centrosinistra e 38,01% per il centrodestra).
Del Bono ha preso 12mila voti in più (solo 2 mila in più per Paroli).
IL RITORNO DEL CENTROSINISTRA
In città quindi torna il centrosinistra. E Del Bono si prende la sua rivincita, vista la bruciante sconfitta al primo turno 5 anni fa.
Da quando si vota con questo sistema elettorale, dal 1994, il centrosinistra ha sempre avuto la maggioranza (a parte il quinquennio Paroli) prima con Mino Martinazzoli e successivamente (dal 1998 al 2008) con Paolo Corsini.
Il futuro sindaco, parlamentare del Pd per tre legislature e già capogruppo della minoranza, ha già annunciato buona parte della sua giunta: vicesindaco sarà Laura Castelletti (leader della civica Brescia Per Passione), assessori saranno Marco Fenaroli (sostenuto da Sel), Federico Manzoni, Gianluigi Fondra (entrambi Pd) e il tecnico Felice Scalvini, che arriva dal mondo cooperativo.
DEL BONO: «SARO’ IL SINDACO DI TUTTI»
Migliaia di applausi hanno accolto il nuovo sindaco in piazza Loggia.
«Spero di poter essere il sindaco di tutta la città – ha detto a caldo il nuovo primo cittadino -; spero che si possa ricostruire una serenità di rapporti anche con gli ex amministratori. La giunta? La definirò in una settimana. Nei primi cento giorni rivedrò il bilancio previsionale dove inserirò i fondi per la bonifica della scuola Deledda (inquinata da pcb, ndr) e poi rivedrò i patti parasociali di A2A».
Del Bono ha anche detto, in una diretta televisiva che «La città aveva voglia di cambiare la guida dell’amministrazione dopo 5 anni deludenti».
LA GIOIA DEI VINCITORI
Per il futuro vicesindaco Laura Castelletti «sapremo meritarci la fiducia che abbiamo ricevuto». Per il senatore Pd Paolo Corsini, ex sindaco di Brescia «la vittoria è motivo di grande orgoglio per Del Bono, visto che ha ottenuto un margine maggiore a quello ottenuto da me e da Martinazzoli. Il voto è una sanzione molto negativa nei confronti dell’operato di Paroli, per quello che non ha fatto, per quello che ha disfatto».
Per il 30enne Pd Federico Manzoni, futuro assessore, «la vittoria parte dal grande lavoro fatto in questi cinque anni. Nessuno di noi però si illude di avere la strada in discesa». I punti forti del centrosinistra li ricorda Marco Fenaroli (altro futuro assessore): la vittoria è arrivata grazie ai due punti forti del programma, ambiente e servizi sociali.
I COMMENTI DEGLI SCONFITTI
Rammarico e voglia di capire il perchè di questa batosta nel centrodestra. La sede del comitato elettorale di Paroli ha abbassato la saracinesca ancora prima delle quattro, non appena si era intuito che il margine di vantaggio era irrecuperabile.
Per l’ex assessore Maurizio Margaroli (PdL) «la città ha bocciato il nostro progetto. Noi non siamo stati capaci di trasmettere alla città il lavoro che abbiamo fatto, eppure ne abbiamo fatto tanto, mentre l’opposizione è stata Onore al merito a Del Bono. Speriamo però di non trovarci, tra cinque anni, una città ancora più divisa».
IL PARTITO DEL NON VOTO SALE AL 41%
Forte la disaffezione alle urne, anche se inferiore rispetto ad altre zone del Paese. Hanno votato il 59% degli aventi diritto, il 6% in meno di due settimane fa. Dati che dimostrano come anche in città sia in crescita il partito degli astenuti, dei disincantati, dei disaffezionati alla politica.
(da “il Corriere della Sera”)
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