BUZZI: “HO FINANZIATO TUTTI, ANCHE RENZI E BERLUSCONI”
NUOVI VERBALI: “PAGARE E’ UN’ASSICURAZIONE SULLA VITA”
“Io gli finanzio la campagna elettorale così se domani ho un problema lo chiamo e mi riceve, ti fai un’assicurazione sulla vita, sul futuro”.
Per questo “ho dato 15 mila euro a Matteo Renzi,10 mila per Berlusconi (…) e abbiamo finanziato Veltroni, Alemanno e Marino: per avere rapporti”.
Le circa mille pagine che racchiudono i cinque interrogatori integrali di Salvatore Buzzi tratteggiano un quadro della classe politica deprimente.
Appalti regalati in cambio anche solo di un orologio, emendamenti creati ad hoc per ottenere diecimila euro.
L’elenco dei beneficiari è quasi infinito. Dall’ex vicesindaco Luigi Nieri fino ad anonimi presidenti dei municipi, passando per schiere di assessori e dirigenti.
Appalti milionari, come sul Cara di Mineo, regalati anche solo per intascare qualche migliaia di euro.
Vale davvero così poco la classe politica del nostro Paese?
Questa è probabilmente l’unica domanda che il procuratore aggiunto Michele Prestipino e il sostituto Paolo Ielo non hanno posto al ras della cooperativa 29 giugno nel corso dei cinque interrogatori avvenuti tra giugno e luglio nel carcere di Nuoro, a Badu e Carros.
Magistrati che hanno tentato di far raccontare a Buzzi tutto ciò che poteva sapere partendo dai riscontri già trovati sin dalle intercettazioni. Ma su alcuni argomenti hanno dovuto desistere concludendo, come abbiamo scritto ieri, che il capo delle coop è reticente ed evasivo.
In particolare sui suoi rapporti con Massimo Carminati, il “re di Roma” di Mafia Capitale, quelli con l’amico ed ex compagno di cella Gianni Alemanno e con la ‘ndrangheta calabrese.
Secondo i magistrati Buzzi dunque è credibile quando parla. Tant’è che dei politici “comprati” molti sono già dietro le sbarre. Il punto è che non parla di tutto.
Eppure di cose dimostra di saperne molte. Come la vicenda del residence di Francesco Totti, svelata nel libro “I re di Roma” di Lirio Abbate e Marco Lillo per Chiare-lettere, alla quale Buzzi aggiunge ulteriori dettagli. “Francesco Totti praticamente si è comprato questo palazzo a Torremaura (…) che poi viene messo a bando (per le emergenze abitative del Comune per gli sfollati, ndr) quando esce il bando del comune di Roma per i residence … stiamo con la giunta Veltroni, quindi non so 2006 2007.. esce la gara e vince pure la gara con la società Ten”.
A raccontarglielo, riferisce Buzzi, è Luca Odevaine, ex membro del Tavolo di coordinamento nazionale sull’immigrazione e pedina fondamentale del sistema scoperto con l’inchiesta su Mafia Capitale.
“I rapporti tra Totti e Odevaine erano strettissimi. La Roma andava in trasferta, Odevaine andava con l’aereo della Roma”.
Per sottolineare ulteriormente quanto i due fossero vicini, Buzzi interrompe il pm: “Lo sa ai bambini di Totti chi faceva la sicurezza? Scusi ma questo è importante. Chi faceva la sicurezza? I vigili urbani del Comune di Roma… gli straordinari li pagava il Comune; c’era un rapporto strettissimo”.
Quindi“ gli da la notizia, gli dice:’comprati sto palazzo che poi esce la gara’”.
Il pm chiede quale è il meccanismo di redditività di questo tipo di assegnazione. “Elevato perchè tu non affitti un palazzo, o un appartamento, affitti i servizi, che sono quotati a metro quadrato. Quindi viene fuori che un appartamento di 50 metri quadri lo paghi uno sproposito, è un meccanismo che è ancora in essere”.
Particolari, circostanze riferite con precisione assoluta. Ma quando l’interrogatorio arriva sui rapporti con Alemanno e soprattutto con Carminati le risposte secondo i pm si fanno meno esatte. Più fumose.
Buzzi ricorda del resto che l’amicizia con loro risale al carcere, “al collegio”, come lo chiama lui. I magistrati pensano dunque che protegga i suoi vecchi amici. Lo mettono in contraddizione. Prestipino gli ricorda: “Sulle due giunte, la giunta Alemanno e la giunta Marino, lei ha detto:’prima era in un modo, poi era in un altro’, prima e dice ‘io prima i politici non li pagavo’, mentre poi, invece, abbiamo scoperto che già all’epoca pagava Tredicine”, uomo ritenuto vicino ad Alemanno, ex vicepresidente dell’assemblea capitolina e vice coordinatore di Forza Italia nel Lazio dopo una lunga carriera nel partito di Berlusconi, rampollo della famiglia di venditori ambulanti che detiene il monopolio sulle licenze di Roma: 200 delle 400 esistenti.
Davide Vecchi
(da “il Fatto Quotidiano“)
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