CAROLA INDAGATA, LA PROCURA PRECISA: “SEMPLICE ATTO DOVUTO SU DENUNCIA DELLA GDF, VALUTIAMO LICEITA’ ANCHE DEL COMPORTAMENTO DELLE AUTORITA’ CHE HANNO IMPEDITO LO SBARCO”
IL PREFETTO POTRA’ COMMINARE SOLO UNA MULTA, IL SEQUESTRO DELLA NAVE NON E’ POSSIBILE PERCHE’ MANCA LA REITERAZIONE DEL REATO… E MENTRE IL GOVERNO FA IL BULLO CON LA SEA WATCH, ALTRI 36 ARRIVANO STAMANE CON UN BARCHINO
La procura di Agrigento ha iscritto Carola Rackete, capitana della Sea Watch, nel registro degli indagati per favoreggiamento e violazione dell’articolo 1099 del codice della navigazione contestato al comandante che non obbedisca all’ordine di una nave da guerra nazionale.
Mercoledì scorso nel pomeriggio la capitana della Sea Watch non aveva rispettato l’alt imposto dalla Guardia di finanza all’ingresso della nave nelle acque territoriali.
Dalla Procura sottolineano che si tratta di un atto dovuto dopo che la Guardia di finanza questa mattina ha presentato una denuncia con queste ipotesi di reato. La procura vaglierà questi eventuali reati come sta vagliando anche le condotte delle autorità che non hanno ancora consentito lo sbarco dei migranti.
La Gdf ha presentato una informativa anche al prefetto di Trapani, Dario Caputo, che, a questo punto, nelle prossime ore dovrebbe firmare la multa per la Sea Watch.
Sta sempre al prefetto disporre l’eventuale sequestro della nave in caso di reiterazione del reato. Che non dovrebbe poter essere contestata visto che è la prima volta, dall’applicazione del decreto sicurezza bis, che Carola Rackete viola la legge. L’interpretazione ridicola del Viminale è che avendo rifiutato Carola più volte di fermarsi all’alt ci siano gli estremi per il sequestro della nave. Quindi il prefetto di Agrigento Dario Caputo potrebbe anche decidere di forzare la mano e firmare il sequestro. A questo punto i migranti dovrebbero essere sbarcati gioco forza.
Dalla Sea Watch ancora bloccata all’ingresso del porto di Lampedusa intanto sono stati fatti scendere altri due migranti.
Ieri a tarda sera, una persona e un ragazzo minore che lo accompagnava sono stati trasferiti a terra per un’urgenza medica. Sulla nave, che lo scorso 12 giugno aveva soccorso 53 migranti in zona Sar libica, la situazione sta diventando sempre più difficile, come ha denunciato l’equipaggio.
Dopo diversi permessi a scendere per questioni mediche a bordo rimangono ora 40 migranti. A 48 ore dall’ingresso nelle acque territoriali italiane, la Sea Watch resta ancora bloccata a mezzo miglio dal porto di Lampedusa e la situazione rischia di rimanere in stallo ancora a lungo.
Ieri a margine del G20 di Osaka c’è stato un lungo colloquio sul caso fra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il premier olandese Mark Rutte. Al termine di una incontro preliminare al summit fra i membri europei presenti a Osaka, Conte e Rutte si sono isolati per discutere della questione della nave battente bandiera olandese. Ieri Conte, al suo arrivo a Osaka, aveva espresso la “forte irritazione” italiana e annunciato l’avvio di contatti diplomatici con l’Olanda.
“Con il premier olandese Rutte ho manifestato l’invito da parte dell’Italia di avviare iniziative. Lui non si sente responsabile sui comportamenti singoli. Stiamo completando le operazioni sulla redistribuzione”, ha riferito Conte. “Tre o quattro Paesi sono disponibili. Si è attivato un meccanismo da parte dell’Europa per la procedura della distribuzione”, ha aggiunto.
Quanto al ruolo dell’Olanda e al rifiuto di accogliere la Sea Watch la portavoce della ong, Giorgia Linardi, ha chiarito: “Ci sono stati dei contatti con l’Olanda. Abbiamo preso diretto contatto con il governo. Sea Watch si è rivolta all’Olanda molto prima del ministero Salvini e ha chiesto responsabilità , ma lo stato di bandiera non è stato collaborativo, come gli altri stati”.
Proseguono intanto gli sbarchi di migranti che arrivano con barchini a Lampedusa: questa mattina sono arrivati sull’isola al largo della Sicilia 16 persone provenienti dalla Tunisia.
I migranti, che erano su una piccola imbarcazione di legno, sono stati notati all’ingresso del porto da una motovedetta della Guardia di Finanza che li ha raggiunti e ‘scortati’ sulla terra ferma.
Una ventina di migranti è inoltre sbarcata ieri sera nella zona di Capo Feto, a Mazara del Vallo (Tp); solo in tre sono stati rintracciati, gli altri sono al momento irreperibili. Due minorenni sono stati bloccati dalla polizia e un maggiorenne dalle Fiamme gialle. Il barcone con i migranti a bordo era stato avvistato dalla Guardia di finanza in mare aperto.
(da agenzie)
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