CASO RUBY, VIA ALL’APPELLO, BERLUSCONI ASSENTE, SPARISCONO GHEDINI E LONGO, ENTRAMBI INDAGATI NEL RUBY TER
LA DIFESA DI COPPI E DINACCI: “NO AL TRASFERIMENTO DEL PROCESSO”
E’ cominciato a Milano il processo in appello sul caso Ruby, per il quale Silvio Berlusconi è stato condannato in primo grado a sette anni per concussione e prostituzione minorile.
In aula, a difendere l’ex premier, ci sono i professori Franco Coppi e Filippo Dinacci. Per la prima volta il leader di Forza Italia deve fare a meno della difesa dei suoi storici avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, entrambi indagati, insieme con Berlusconi, nella cosiddetta indagine ‘Ruby-ter’ per l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari. “Facciamo parte di una stessa squadra – ha commentato la circostanza l’avvocato Coppi – e ci alterniamo alla difesa, poco importa che ci sia uno o l’altro”.
Non è più parlamentare.
È il primo processo in cui l’ex premier si trova senza lo status di parlamentare dopo la condanna definitiva per frode fiscale e l’affidamento ai servizi sociali nella struttura per anziani di Cesano Boscone.
Secondo quanto stabilito dal tribunale di sorveglianza e dalla Corte d’appello, sarà un impegno “non ostativo”: non potrà cioè essere invocato come legittimo impedimento.
No al trasferimento del processo a Brescia.
Il processo Ruby è uno di quelli al centro della contesa tra il procuratore di Milano, Edmondo Bruti Liberati, e il suo aggiunto, Alfredo Robledo.
Per questo motivo era stata ventilata l’ipotesi di chiedere il trasferimento del processo a Brescia.
Ma l’avvocato Coppi ha smentito: “Non abbiamo preso in esame alcuna possibilità di un’istanza di rimessione”.
L’avvocato ha spiegato anche che Berlusconi verrà in aula “se la sua presenza sarà utile. Ogni volta che si muove ha un esercito appresso, se non è necessaria la sua presenza è inutile farlo venire con tutto il rispetto per la Corte”.
A Cesano per i servizi sociali.
E mentre in aula magistrati e difensori sono alle prese con le prime mosse del secondo grado, Berlusconi si trova a Cesano Boscone.
Arrivato intorno alle 9.30 per le quattro ore settimanali di attività coi malati di Alzheimer, l’ex premier ha evitato i giornalisti ma si è fermato, come di consueto, a salutare la sostenitrice che non fa mancare mai la sua presenza ai cancelli della fondazione Sacra Famiglia.
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