C’È ANCHE UN SINDACO DI CECCANO DI FRATELLI D’ITALIA, ROBERTO CALIGIORE, TRA GLI ARRESTATI NELL’INCHIESTA SUGLI APPALTI PILOTATI FINANZIATI CON I FONDI UE: È ACCUSATO DI ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE FINALIZZATA ALLA CORRUZIONE
NEL MIRINO CI SONO BANDI PER 5 MILIONI DI EURO, AFFIDATI CON PROCEDURA NEGOZIATA E SENZA PUBBLICARE IL BANDO… INDAGATO ANCHE IL PRESIDENTE DELAL PROVINCIA DI CASERTA, GIORGIO MAGLIOCCA (FORZA ITALIA)
Il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore (Fratelli d’Italia) si trova agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta denominata The Good Lobby coordinata dall’ufficio di Roma della Procura Europea.
A firmare il provvedimento è stata la giudice delle indagini preliminari di Frosinone Ida Logoluso. L’indagine riguarda un giro di appalti finanziati dal Pnrr e che si sospetta siano stati pilotati. Con il sindaco sono indagati due geometri comunali, tre ingegneri, due architetti, due commercialisti, un avvocato, due imprenditori.
Per tre dei professionisti coinvolti è stato disposto il divieto di esercitare la professione, per altri due professionisti ed una cooperativa è stato emesso il divieto di partecipare a bandi.
Caligiore, 55 anni originario di Siracusa, è luogotenente pilota dei carabinieri in servizio al Reparto Volo di Pratica di Mare, impegnato nel sociale e nelle associazioni di volontariato ed è al suo secondo mandato come sindaco di Ceccano .
Il primo era cominciato nel 2015 ma si era concluso dopo quattro anni con la sfiducia firmata da tre esponenti della sua maggioranza civica di centrodestra insieme all’opposizione di centrosinistra unita.
Alle successive elezioni nel 2020 era stato rieletto al primo turno e subito dopo aveva aderito a Fratelli d’Italia. Pluridecorato, ha partecipato a diverse missioni di peace keeping ed è laureato in ‘Scienze delle Pubbliche Amministrazioni’
I carabinieri del Comando Provinciale di Caserta – Reparto Territoriale di Aversa – stanno effettuando da questa mattina delle perquisizioni presso la sede della Provincia di Caserta in area Saint Gobain, in particolare negli uffici del presidente Giorgio Magliocca, che è indagato, e dei settori edilizia e viabilità, nell’ambito di un’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere su un sistema di appalti in cambio di tangenti.
Oltre alle 13 misure cautelari nei confronti di appartenenti ad una presunta associazione a delinquere finalizzata alla corruzione per l’aggiudicazione di appalti finanziati col Pnrr e per l’accoglienza dei migranti che ha portato agli arresti, tra gli altri, del sindaco di Ceccano, il Gip del tribunale di Frosinone ha disposto il sequestro di circa 500mila euro agli indagati.
Dall’indagine, condotta dalla squadra mobile di Frosinone e coordinata dal Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia, è emerso come soggetti esterni all’amministrazione comunale sono riusciti a pilotare importanti appalti, con la complicità del sindaco e di altri settori comunali nei quali venivano gestiti i fondi. In questo modo l’associazione, dicono gli inquirenti e gli investigatori, avrebbe gestito illecitamente una serie di concessioni pubbliche e appalti per un valore di circa 5 milioni.
Nel mirino sono finiti appalti per circa 5 milioni di euro: i lavori di riqualificazione del centro storico (666.500 euro), la messa in sicurezza e riduzione del rischio sismico della scuola elementare di Borgo Berardi (440.000 euro), i lavori di restauro del Castello dei Conti (1,386.milioni).
Tutti erano stati affidati con procedura negoziata senza la previa pubblicazione del bando di gara: a renderlo possibile – secondo quanto sostenuto dall’amministrazione in Consiglio Comunale – era stato il decreto Sblocca Cantieri. La Procura Europea ha indagato soprattutto sull’appalto per i servizi di accoglienza integrata per richiedenti asilo e rifugiati
Nei tre anni dal 2021 al 2023 la cooperativa che ha ottenuto il servizio ha incamerato 1,5 milioni di euro; nel solo 2022 la coop ha affidato e pagato lavori di pulizia per 60mila euro ad una delle società ritenute all’interno dell’associazione per delinquere. Stando alle accuse il denaro delle tangenti veniva ripulito attraverso un sistema di fatturazioni e bonifici fatti ad aziende fittizie, veniva monetizzato e consegnato a mano ai vertici dell’associazione.
È stato ricostruito attraverso una lunga serie di accertamenti finanziari e bancari condotti dalla Sezione indagini patrimoniali dello Sco della Polizia di Stato. Buona parte del denaro arrivava dai fondi Pnrr e da fondi Ue per la gestione dei migranti: da qui la competenza in capo alla Procura Europea. Il sindaco Caligiore ora sta valutando se rassegnare le dimissioni o lasciare l’amministrazione nelle mani del vicesindaco.
(da agenzie)
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