URSO QUERELA “DOMANI” E CONTESTA L’ARTICOLO SUI FONDI ASSEGNATI ALLA SOCIETÀ “ONE MORE PICTURES”, FONDATA DA MANUELA CACCIAMANI, (VICINA AD ARIANNA MELONI): “L’ITER PER L’ASSEGNAZIONE DEL BANDO RISALE AL 5 LUGLIO 2022, CIOÈ QUANDO ERA IN CARICA IL PRECEDENTE GOVERNO”
LA REPLICA DI “DOMANI”: “LA RICOSTRUZIONE OMETTE CHE L’ULTIMA FIRMA SUL PROVVEDIMENTO È STATA LA SUA. POI LA SOCIETÀ DI CACCIAMANI HA RICEVUTO RISORSE ATTRAVERSO ALTRI BANDI PUBBLICATI DEL MIMIT, SOTTO LA GUIDA DI URSO
Adolfo Urso annuncia la querela contro Domani. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy contesta l’articolo sui fondi assegnati alla società One more pictures, fondata da Manuela Cacciamani, attuale amministratrice delegata di Cinecittà, concentrandosi su un unico bando. Dice che l’iter è del precedente governo, quindi è stato l’allora ministro Giancarlo Giorgetti a provvedere alla conclusione.
«La determina di approvazione della graduatoria relativa al bando del ministero dello Sviluppo economico sul 5G in cui si ammette al finanziamento la citata società, firmata dall’allora direttore generale, risale infatti al 5 luglio 2022, cioè quando era in carica il precedente governo e il partito Fratelli d’Italia era all’opposizione», ha scritto, in una nota, Urso in cui annuncia di aver dato mandato ai legale per le azioni del caso.
La ricostruzione, però, omette che l’ultima firma sul provvedimento è stata la sua.
La somma finale (un milione di euro per il raggruppamento di imprese che aveva One more pictures come capofila) è stata erogata grazie alla determina del 28 giugno 2023, come si legge dal documento pubblicato nella sezione trasparenza del sito del Mimit e che indica la «rimodulazione della quota di finanziamento dei progetti di tipo A ammessi al finanziamento». Nei progetti di tipo A rientrava anche quello proposto dalla One more pictures per lo spettacolo Jackal meta show.
Ma al netto della singola vicenda, la società di Cacciamani (che appena ha ceduto le quote della sua società al compagno e socio, Gennaro Coppola) ha ricevuto risorse attraverso altri bandi pubblicati del Mimit, sotto la guida di Urso.
Aspetto su cui il ministro ha sorvolato soffermandosi su un unico caso. Tra questi c’era il bando sulla «tecnologia 5G, progetti di sperimentazione e ricerca», vinto dalla proposta che vedeva l’Università di Padova come capofila e che è stato portato avanti insieme a vari attori.
Da questo bando (da 11 milioni di euro totali), ossia con le risorse del Mimit, è scaturita la collaborazione tra la fondazione Maxxi e la One more pictures per garantire il tour virtuale all’interno del museo e che ha portato nelle casse della società di Cacciamani 290mila euro.
(da EditorialeDomani)
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