COME NEI REGIMI MILITARI: LA DIGOS FA RIMUOVERE UNO STRISCIONE SATIRICO SU SALVINI E DI MAIO DURANTE IL CORTEO SINDACALE A ROMA
“CI HANNO DETTO CHE HANNO UNA DIRETTIVA PER CUI NON SI POSSONO CRITICARE I DUE MINISTRI”… I PARTITI DI SINISTRA, INVECE CHE PROTESTARE, FACCIANO UNA COSA: DENUNCINO IL QUESTORE E CHI HA DATO LA DIRETTIVA
“Era evidente: gli agenti avevano la direttiva di bloccare qualsiasi striscione con riferimenti ai due ministri”. Simone Selvaggio, responsabile formazione Uil Fpl, aveva in mano lo striscione che raffigurava Di Maio e Salvini. E per questo è stato fermato dagli agenti della Digos durante il grande corteo romano del pubblico impiego.
Il racconto del sindacalista: “Stavamo sulla balconata del Pincio, lo volevamo srotolare lì per farlo vedere bene. Ma sono arrivati subito due agenti di polizia per dirci che lì poteva cadere e fare male a qualcuno”.
All’inizio dunque era una questione di sicurezza: gli agenti non avevano ancora visto cosa raffigurava lo striscione tenuto da Simone con altri sei sindacalisti.
“Appena gli agenti ci hanno detto di non esporlo, abbiamo detto che non c’era problema e che lo avremmo srotolato nel corteo. E così abbiamo fatto. Siamo scesi lungo la salita del Pincio per andare in piazza del Popolo e abbiamo aperto lo striscione. A quel punto sono subito arrivati gli agenti della Digos in borghese che erano a capo del corteo. Hanno visto lo striscione, lo hanno fotografato e si sono avvicinati per intimarci di chiuderlo: hanno detto che non potevamo esporlo perchè raffigurava i due ministri e loro avevano la direttiva secondo cui non si possono esporre striscioni che facciano riferimento ai due ministri. Abbiamo ribattuto dicendo che non era offensivo ma ironico, loro hanno concordato ma avevano una direttiva da rispettare. A un certo punto ce lo stavano togliendo dalle mani con la forza, ma lo abbiamo chiuso noi. Da allora ci hanno seguito fisicamente e sorvegliato a vista fino a Piazza del Popolo affinchè non esponessimo lo striscione. In piazza ci hanno chiesto di portarlo via con il furgone e sono rimasti sempre nelle vicinanze”.
Poco lontano c’è Michelangelo Librandi, segretario generale Uil Fpl: “Non c’è stata tensione, ci mancherebbe. Gli agenti facevano il loro lavoro, hanno disposizioni da rispettare. Ma posso capire al Pincio per sicurezza, ma vietare di esporre lo striscione in piazza è troppo”.
A questo punto interviene la Questura con una nota ufficiale ma il tappulllo è peggiore del buco: “Questa mattina – precisa il comunicato- personale impiegato nel servizio di ordine pubblico…ha esortato alcuni manifestanti, appartenenti al sindacato della Uil, a rimuovere uno striscione posto su una parete di interesse storico culturale nei pressi del Pincio. Nessuna valutazione è stata fatta circa l’aspetto contenutistico ma si è ritenuto che lo striscione fosse lesivo del decoro paesaggistico”.
Peccato che il divieto di esporre lo striscione non riguardasse solo il Pincio, ma sia stato intimato anche di fronte al tentativo di srotorarlo per strada .
Ma la Questura si vergogna a dire che esiste una direttiva che vieta di esporre striscioni contro Salvini e Di Maio?
Perchè i casi sono due: o la direttiva non esiste e vanno denunciati e sospesi i funzionari della Digos che hanno compiuto un abuso d’ufficio, o esiste e allora va denunciato chi lo ha stilato, perchè non esiste nella norma vigente che vengano sequestrati striscioni satirici che non contengono ingiurie verso i politici.
Certi metodi sono in vigore solo nei regimi dittatoriali, tanto per capirci
La vicenda dello striscione bloccato ha subito innescato polemiche politiche. “Spero che la vicenda dello striscione ‘vietatò alla manifestazione di oggi non sia vera o frutto di un equivoco, altrimenti sarebbe un fatto gravissimo da chiarire con estrema urgenza”, scrive su Twitter l’ex ministro della Giustizia dem Andrea Orlando.
La sua compagna di partito Anna Ascani si rivolge direttamente a Giuseppe Conte. “Se fosse vero che la Digos ha vietato alla Uil di esporre uno striscione ironico su Salvini e Di Maio, saremmo di fronte ad una vera e propria prova di regime. Il presidente del Consiglio Conte chiarisca subito. Le forze dell’ordine non possono essere utilizzate in questo modo”, scrive su Twitter la deputata del Pd.
Insorgono anche Nicola Fratoianni, di Sinistra Italiani e altri dem come i deputati Emanuele Fiano e Andrea De maria e il capogruppo al Senato Andrea Marcucci.
Tutti vogliono che il governo chiarisca cosa sia successo a Piazza del Popolo.
Invece che tante chiacchiere, farebbero bene a sporgere regolare denuncia in modo che la Magistratura compia gli opportuni accertamente .
Chi ha sbagliato a casa, senza se e senza ma.
(da agenzie)
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