CON BOCCIA VINCE IL MEZZOGIORNO D’AVANGUARDIA
AD DI ARTI GRAFICHE BOCCIA, 160 DIPENDENTI E UN FATTURATO DI 40 MILIONI DI EURO, RAPPRESENTA LA CONTINUITA’ CON LA STORIA DI CONFINDUSTRIA
Nato a Salerno, classe 1964, Vincenzo Boccia è amministratore delegato dell’azienda Arti Grafiche Boccia, fondata dal geniale padre Orazio: un’azienda che oggi conta 160 dipendenti stabili e un fatturato di oltre 40 milioni di euro, per un terzo realizzato all’estero, con uffici a Parigi, a Norimberga, ad Aarhus, a Beirut.
E investimenti – 50 milioni di euro negli ultimi dieci anni – per un’impiantistica flessibile e all’avanguardia, che la rendono capace di stampare le più esclusive riviste di design del nord Europa come i cataloghi Ikea, le figurine Panini e le etichette della Ferrarelle.
Con Boccia, dicono gli addetti ai lavori, vince il candidato che garantisce di più la continuità con la storia di Confindustria: non è un caso che della lista dei suoi sostenitori facciano parte due ex-presidenti dell’associazione degli industriali, Emma Marcegaglia e Luigi Abete.
Tra i supporter, le associazioni imprenditoriali del Mezzogiorno, ma anche il Piemonte e Bolzano.
Boccia è sposato, ha due figlie, ama la musica classica e vive a Pontecagnano, in provincia di Salerno, a poca distanza dallo stabilimento, 25mila metri quadrati nella zona industriale di Salerno.
Laureato in Economia e Commercio, Boccia ha iniziato la sua attività in Confindustria agli inizi degli anni Novanta, partecipando al gruppo dei Giovani Imprenditori, di cui nel 2000 è stato designato vicepresidente nazionale, con Edoardo Garrone presidente. Nel 2003 è stato eletto presidente regionale della Campania, e nel 2009 ha assunto la carica di presidente nazionale della Piccola Industria e, di diritto, quella di vicepresidente di Confindustria.
In qualità di presidente della Piccola è entrato nella Commissione di riforma presieduta da Carlo Pesenti che ha disegnato il nuovo assetto organizzativo del sistema associativo.
Con la presidenza di Giorgio Squinzi ricopriva la carica di consigliere delegato al credito e di presidente del Comitato tecnico Credito e Finanza.
Nel suo programma, premiato dai 198 Consiglieri Generali, il rilancio della vocazione industriale del Paese, affrontando le leve di competitività e puntando su tecnologia e innovazione; una riforma del sistema delle relazioni industriali, con la facoltà di derogare al contratto nazionale e lo sviluppo dei contratti aziendali basati sullo scambio tra salario e produttività ; una politica del credito che supporti le imprese nei processi di investimento; un sistema che aiuti le piccole imprese a crescere, le medie a diventare grandi, le grandi a diventare multinazionali.
Quanto alla politica, Boccia afferma che se il governo Renzi “continuerà a essere un fattore di modernizzazione avrà il nostro sostegno, se rallenterà la spinta sentirà il disaccordo”.
Boccia confida in un rientro di Fca in Confindustria, e con i sindacati si dice pronto a discutere su tutto “senza preconcetti e senza pregiudizi”, purchè l’obiettivo sia quello di “recuperare produttività ”.
Roberto Giovannini
(da “La Stampa“)
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