CON IL NO DI PANETTA E SCANNAPIECO, PER IL TESORO BALLA ANCHE IL NOME DI MAURIZIO LEO, RESPONSABILE ECONOMICO DI FRATELLI D’ITALIA
UN CANDIDATO “DEBOLE” CHE VERREBBE SOSTENUTO DALLA MACCHINA DEL MINISTERO
A qualcuno pare quasi una prudenza preventiva, uno zelo non richiesto che sa un po’ di imbarazzo. “Ma guardate che uno come Maurizio Leo avrebbe tutti i titoli per fare il ministro dell’Economia”. Giovanbattista Fazzolari lo va ripetendo da giorni, ormai. Lo dice ai giornalisti curiosi, lo spiega a manager ansiosi di sapere.
Non che si abbia qualcosa contro Leo, uomo stimato ed esperto. Il punto è che nel rattrappirsi delle aspettative, in quel negare risolutamente grandi speranze e grandi velleità a lungo coltivate, c’è un po’ il senso di un mezzo fallimento. E non sorprende che ci sia chi, nella Lega, non perda l’occasione di infierire. “Perché se partiamo con Fabio Panetta, e arriviamo a Leo, insomma, non è un grande inizio”.
E mano a mano che il casting si impantanava, si scendeva di girone in girone verso ipotesi sempre più fumose, sempre più improbabili. E dunque, ecco la tentazione finale […] dell’uomo fidato. […]
Aggiungendo, poi, che l’efficienza della struttura verrebbe garantita dalla continuità ai vertici dei dipartimenti principali: Alessandro Rivera al Tesoro, Biagio Mazzotta alla Ragioneria generale, ovviamente Carmine Di Nuzzo al Pnrr. […] prima di accettare di dovere esaltare le doti di Leo, cosa che pure farebbe, si spende per cercare altre soluzioni. L’ultima, è quella di Luigi Federico Signorini, direttore generale di Banca d’Italia. Chissà che questa, stavolta, non sia solo una suggestione.
(da il Foglio)
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