CONFERENZA STAMPA SEA WATCH: “CAROLA HA LASCIATO AGRIGENTO, E’ IN POSTO SICURO: E’ UNA ROCCIA, PRESTO LA SENTIRETE”
“CHI CI CHIAMA VICESCAFISTI E NON DICE UNA PAROLA QUANDO A UNA DONNA VIENE AUGURATO DI ESSERE STUPRATA NE RISPONDERA'”
“Mi ha chiesto se era il caso di migrare in Australia ad occuparsi di albatros”. Giorgia Linardi, portavoce della Sea Watch, racconta della battuta scherzosa di Carola Rackete, comandante della Sea Watch3, subito dopo la sua liberazione decisa dal gip Alessandra Vella. La trentunenne tedesca ha già lasciato Agrigento.
“Grazie ai legali e rassicurazioni all’equipaggio della Sea Watch”: queste le prime parole della capitana Carola Rackete, come riferito nel corso della conferenza stampa convocata dalle associazioni alla stampa estera, dalla portavoce di Sea Watch Giorgia Linardi.
“Carola è una roccia, mi ha detto di ringraziare i legali per il lavori fatto insieme perchè Carola ha usato il tempo dell’isolamento per ricostruire l’accaduto – ha aggiunto, secondo quanto riporta l’Adnkronos – . Mi ha chiesto di mandare rassicurazioni e saluti all’equipaggio”.
“Carola sta bene. Ha trascorso tre giorni di isolamento, non si rende conto della risonanza che la vicenda sta avendo” – ha spiegato sempre Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch, parlando della capitana Carola Rackete che stamattina ha lasciato Agrigento dopo la decisione del gip di non convalidare l’arresto.
“Che una nave umanitaria venga considerata la più urgente minaccia all’ordine pubblico, credo che questo renda ridicolo il Paese. L’ordinanza di ieri ristabilisce ordine sulla gerarchia delle norme e restituisce dignità al Paese” – ha spiegato la portavoce della Ong tedesca – . La capitana della Sea Watch Carola Rackete “è ancora in Italia, ma non è detto che vi si trovi nelle prossime ore o giorni” – ha continuato
Linardi durante la conferenza stampa convocata dalle associazioni che hanno disertato l’audizione in commissione parlamentare sul decreto sicurezza – .
“Rimarrà in Italia fino alla prossima udienza a suo carico il 9 di questo mese, ha confermato il padre, Ekkehart Rackete, in una intervista all’agenzia di stampa tedesca “Dpa”. Lo riporta l’Adnkronos. All’udienza preliminare del 9, Carola dovrà rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
“C’è stata una sensazione di abbandono da parte dei livelli nazionali e internazionali. Per 17 giorni la Sea Watch 3 ha tentato tutto ciò che poteva per un ingresso regolare. Non c’era nessuna alternativa a Lampedusa” – ha detto Linardi spiegando che la ong “non aveva nessuna intenzione di dirigersi verso paesi in guerra, ne’ in Tunisia dove proprio in quei giorni una nave era bloccata, ne’ a Malta più lontana di “50 miglia rispetto a Lampedusa”. “Il comandante Carola ha fatto il suo dovere, le autorità hanno ignorato il comandante, che ha quindi fatto rotta verso un porto sicuro”.
“Prendiamo atto che è una persona che ci insulta dalla mattina alla sera invece di ottemperare ai suoi compiti” – ha detto Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch parlando del ministro dell’Interno Matteo Salvini – . “Nessuno può chiamarci vicescafisti o quant’altro senza averne prova – ha concluso – e non dire una parola quando a una donna – ha continuato facendo riferimento a capitana Carola – viene insultata e le viene augurato di essere stuprata”.
(da “AgrigentoNotizie”)
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