CONTE RIESCE AD ANDARE A PARIGI, DOPO UNA TELEFONATA CON MACRON “CASO CHIUSO”
MACRON “NON VOLEVA OFFENDERE IL POPOLO ITALIANO”, INFATTI AVEVA GIUSTAMENTE DEFINITO “VOMITEVOLE” SOLO SALVINI E IL GOVERNO… IL PAPA RICORDA CHE “I MIGRANTI NON SONO NUMERI MA PERSONE”
Parigi e Roma provano a voltare pagina, dopo lo scontro sulla nave Aquarius.
“Il caso è chiuso, ora bisogna cambiare il trattato di Dublino. La soluzione della questione immigrazione non può essere demandata solo all’Italia”, dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Con una nota dell’Eliseo il presidente francese Macron precisa: “Mai fatto dichiarazioni con l’obiettivo di offendere il popolo italiano”.
Non certo scuse ufficiali, perchè rimane il giudizio sul governo “vomitevole e cinico”
ma evidentemente sufficiente per Conte per confermare l’incontro tra i due, domani a Parigi.
“C’è il tempo delle emozioni e il tempo del lavoro per affrontare questioni importanti come la crisi migratoria”, aveva dichiarato la ministra francese degli Affari europei, Nathalie Loiseau,
E definisce la conversazione telefonica tra i due “cordiale”.
Fino a qualche ore prima il vicepremier Luigi Di Maio sembrava voler tenere il punto: “Spero che il presidente Macron si scusi, è ancora in tempo. Ma finchè non arriveranno le scuse noi non possiamo indietreggiare”, aveva detto il capo politico cinquestelle. È la linea che aveva dettato ieri il leghista Matteo Salvini, da parte del quale era arrivato il veto per il viaggio di Conte in assenza di “scuse ufficiali” del presidente francese, per le accuse di “cinismo e irresponsabilità ” rivolte a Roma e in particolare proprio a Salvini, artefice della chiusura dei porti italiani e della conseguente odissera della nave Aquarius.
Alla fine l’ha avuta vinta Macron e Conte non ha seguito la deriva razzista.
L’imbarcazione della ong Sos Mediterranèe si sta intanto dirigendo verso Valencia, dopo che il neo-premier spagnolo Pedro Sanchez ha messo a disposizione quel porto per l’attracco. Ma c’è stato un cambio di rotta, reso necessario dal maltempo.
Sulla vicenda interviene per la prima volta anche il Papa, in un messaggio inviato ai partecipanti al Colloquio Santa Sede-Messico sulla migrazione internazionale: “Non sono in gioco solo numeri, bensì persone, con la loro storia, la loro cultura, i loro sentimenti e le loro aspirazioni”, scrive Francesco. “Queste persone, che sono nostri fratelli e sorelle, hanno bisogno di una protezione continua indipendentemente dal loro status migratorio”.
(da agenzie)
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