JACOPO FO: “HO SOSTENUTO IL M5S, MA DOPO L’AQUARIUS TORNERO’ A NON VOTARE”
IL FIGLIO DI DARIO FO E FRANCA RAME: “QUALE SAREBBE IL CAMBIAMENTO PROMESSO? CHIUDERE I PORTI O RIDURRE LE TASSE AI RICCHI?”
“Certo che sono allarmato dalle posizioni sull’immigrazione, è una situazione molto pericolosa, c’è il rischio che l’Italia sia complice di nuovi massacri in Libia ma l’alternativa quale sarebbe? La politica fatta da Minniti? E prima di lui da Berlusconi e Monti?”.
Jacopo Fo, scrittore attore e fumettista, figlio di Dario e Franca Rame, che come suo padre ha sostenuto da sinistra il movimento di Beppe Grillo e Gian Roberto Casaleggio, quando è nato il governo gialloverde ha ingoiato il rospo con l’ironia. Salvini era un “comunista padano”, Grillo un “metacomunista” … La loro alleanza – diceva – è nata da un complotto di Cossutta per portare i comunisti al governo.
Ora però l’ironia cede il passo alla preoccupazione per il peso specifico di Matteo Salvini sulle scelte del governo.
Pentito di aver votato M5?
“Il mio è stato un voto di necessità , che avrei dovuto votare? Il Pd che per anni è stato dietro ai deliri napoleonici di un Renzi che voleva cambiare la Costituzione? Io come tanti ho votato il M5S sperando in un vero cambiamento. Mi sono dato un tempo per giudicare questo governo. Aspetto i fatti, mi sono detto. Certo se i fatti sono chiudere i porti a donne bambini e disperati o la flat tax a favore dei ricchi tornerò a non votare come ho fatto per molti anni. E poi c’è un problema di misura”.
In che senso?
“Matteo Salvini dice che gli immigrati ci costano cinque miliardi ma la mafia e la ‘ndrangheta ci sono costano 100 miliardi all’anno. Quindi, partendo dallo slogan vincente ‘prima gli italiani’, come la mettiamo?”.
Molti elettori di sinistra che il 4 marzo hanno votato M5S hanno già disertato le urne. A Pisa per uno su due si è astenuto domenica scorsa. L’inizio di uno smottamento a sinistra per Di Maio?
“Li capisco. Ho molti amici nei cinquestelle. Il disagio c’è, inutile negarlo. Il nostro problema non è l’Europa nè l’immigrato come Salvini continua a sostenere. Il problema è la burocrazia che è una tassa del 10% su tutti e lo spreco di soldi pubblici. Ma la narrazione della Lega sull’immigrazione ha vinto. Gli italiani vogliono questo. E non da oggi. Quando Berlusconi fece l’accordo con Gheddafi nessuno si è scandalizzato. Anche a sinistra. E anzi oggi qualcuno lo rimpiange. Del resto dopo essere stati rincoglioniti da vent’anni di Isole dei famosi e Grandi fratelli con finti litigi, risse per gioco e linguaggio osceno non stupisce che gli italiani stiano con Salvini. Per ora, s’intende. Poi alla prima tragedia lo vedremo”.
(da “La Repubblica“)
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