LA NAVE USA SENZA CELLE FRIGORIFERE, ABBANDONATI IN MARE 12 CORPI DI MIGRANTI, ALTRA VERGOGNA DEL GOVERNO ITALIANO
LA SEA WATCH, CHIAMATA IN AIUTO, NON HA VOLUTO IMBARCARE I 40 SUPERSTITI PERCHE’ L’ITALIA NON HA GARANTITO L’ATTRACCO… ALTRA DENUNCIA IN VISTA PER I VOMITEVOLI RAZZISTI AL GOVERNO
Alla fine quei dodici poveri corpi li hanno lasciati andare alla deriva in quella enorme tomba che è diventato il Mediterraneo centrale.
Non ci sono celle frigorifere sulla Trenton, la nave veloce militare della sesta flotta della Us Navy che martedi mattina si è ritrovata, per la prima volta, a soccorrere un gommone di migranti che si era rovesciato recuperando 40 superstiti e 12 corpi.
Da due giorni, ormai, dopo aver invano chiesto di poter trasbordare il suo carico sulla nave della Ong tedesca Sea Watch, la nave vaga in attesa di sapere dove poter sbarcare i vivi.
I morti, quelli, vista la complessità della situazione, hanno deciso di abbandonarli in acqua. “Non ci sono salme a bordo della Trenton – ci conferma l’ufficio delle pubbliche relazioni della Us Navy – l’equipaggio continua a prendersi cura delle 40 persone soccorse. Ci stiamo coordinando con i nostri partner internazionali per decidere la destinazione delle persone a bordo”.
Un orrore destinato a scatenare un nuovo caso visto che, ad impedire un rapido trasferimento dei superstiti e delle salme a terra, è l’impasse provocato dall’ostracismo annunciato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini alle navi delle Ong.
Martedi, subito dopo il soccorso, dopo aver chiamato le guardie costiere libica e italiana, la nave americana si rivolge alla Sea watch, comunica che è in corso il recupero dei 12 corpi e chiede la disponibilità al trasbordo. “Corpi non possiamo prenderne, non abbiamo le celle. E i superstiti li prendiamo solo se ci assegnano contestualmente un porto sicuro che non sia più lontano di 36 ore di navigazione”.
Dopo il caso Aquarius, il rischio è che poi, con i migranti a bordo, non venga concesso un porto in Italia e la nave, che non è grande, non può affrontare una lunga navigazione come quella cui è stata costretta la Aquarius.
La richiesta viene reiterata dagli americani alla sala operativa di Roma ma la risposta è che il soccorso non è stato coordinato da Roma e dunque non spetta a loro indicare il porto. In realtà il soccorso non è stato coordinato da nessuno.
La nave militare americana si è trovata sul luogo di un naufragio e -ovviamente – è intervenuta chiedendo poi successivamente aiuto per trasbordare il suo carico e poter continuare la sua missione.
Ma non è arrivata nessuna soluzione, Sea Watch e Trenton hanno passato la notte tra martedi e mercoledi appaiate e ieri la Ong ha ripreso, vuota, il pattugliamento della zona Sar mentre la nave americana, con i 40 superstiti a bordo, resta a vagare in mare. Da Sea Watch un appello alle autorità affinchè si provveda a far sbarcare i 40 superstiti a bordo della Trenton:” E’ inaccettabile che persone che sono state letteralmente raccolte dall’acqua, che hanno visto i loro amici annegare, siano bloccate in mare senza un porto pronto ad accoglierle. Questa è una condanna schiacciante della politica dell’Unione Europea”.
(da agenzie)
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