CONTESTATO E INTERDETTO SILVIO SOGNA LA GRAZIA
LA SETTIMANA NERA DI BERLUSCONI
Selfie a San Siro. In tribuna c’è Galliani, ovviamente, con una faccia peggiore della sua cravatta gialla.
E poi c’è lei, senza il fidanzato. Francesca Pascale, in camicia di jeans e giacca bianca, è in compagnia di amici e cede alla moda del momento di autoimmortalarsi.
È l’ultimo sorriso prima della catastrofe. Il Parma di Roberto Donadoni, pilastro rossonero del Milan sacchiano, ne fa quattro e scaraventa il Milan nel punto più basso della gestione berlusconiana.
La curva sud è vuota. Contestazione, cori e cortei. Prima e dopo la partita. “Balotelli pezzo di merda”. “Galliani fuori dai coglioni”. I motivi preferiti di un repertorio vasto che ufficialmente risparmia la famiglia Berlusconi, anche se nel comunicato degli ultras si ricordano gli anni dei grandi acquisti senza badare a spese.
Il clou alle cinque della sera. La partita finisce e una delegazione di tifosi, accompagnati dal titolare di Giannino, ristorante dei vip meneghini, incontra l’allenatore Seedorf e quattro giocatori: Bonera, Kakà , Abate, Balotelli.
Un colloquio pacifico, che porta una tregua per le prossime e rimanenti dieci giornate.
Il Milan è fuori da tutto e la promessa è di varare il rilancio a settembre. Sempre che, dopo la grande amarezza di ieri, il Cavaliere abbia di nuova la tentazione di mollare tutto e vendere.
Non sarebbe la prima volta, nonostante le smentite. La voce, forse, riprenderà a circolare. Il crollo del Milan mette un sigillo crudele e doloroso alla Quaresima nera del Cavaliere.
Rinchiuso ad Arcore per il fine settimana, B. è sempre più divorato dalla paura e dalla rabbia per la decisione che i giudici di sorveglianza di Milano prenderanno a partire dal 10 aprile per la condanna del primo agosto scorso. Domiciliari o servizi sociali?
Ed è per questo che si allarga il fronte delle iniziative berlusconiane.
Obiettivo: mettere pressione sul tribunale che dovrà discutere le misure alternative.
La prima mossa è stata quella dell’annuncio della candidatura alle Europee, in barba alla Severino, ribadita da Giovanni Toti.
Poi la Santanchè ha ripescato la richiesta di grazia al Quirinale e infine, ieri, il Giornale di Sallusti ha lanciato una campagna di disobbedienza civile tra i lettori, sempre per candidare B. alle elezioni del 25 maggio.
I vertici di Forza Italia si riuniranno domani per studiare e organizzare la mobilitazione per la grazia. Nelle stesse ore, la Corte di Cassazione esaminerà il ricorso dei legali del Cavaliere contro l’interdizione di due anni rideterminata il 19 ottobre scorso dalla Corte d’Appello di Milano.
Nel cerchio magico non si nutrono grandi aspettative, ritengono scontato l’esito negativo.
In varie telefonate ricevute ieri, Berlusconi ha manifestato una contenuta soddisfazione per il rilancio della questione della grazia.
A B. non sfugge che le iniziative di questi giorni celano un feroce scontro tra i falchi di Verdini e il cerchio magico di Palazzo Grazioli sul controllo delle liste per le Europee.
In ogni caso i primi gazebo per le firme da trasmettere al Quirinale proprio il 10 aprile (e Napolitano già sarebbe in allarme) dovrebbe essere montati in tutta Italia nel prossimo weekend.
Un segnale di disgelo è arrivato pure da Ncd, con l’annuncio di Nunzia De Girolamo, neocapogruppo alla Camera: “Firmerei la richiesta di grazia”.
Gianfranco Rotondi, nella sua veste di premier del governo ombra del centrodestra, ha diramato un comunicato solenne: “Tutti i sostenitori in rete del governo ombra sono pregati di mobilitarsi per la raccolta di firme promossa dal ministro della Difesa Daniela Santanchè”.
Fabrizio d’Esposito
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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