COSA RISCHIA REALMENTE BERLUSCONI, TRA CONDANNE E DOMICILIARI
CHE SUCCEDE ORA?
E adesso, che succede a Silvio Berlusconi dopo la terza condanna, peraltro ancora provvisoria?
Se fossimo negli Usa, avrebbe dovuto presenziare alla lettura della sentenza e, subito dopo, sarebbe stato accompagnato in carcere per scontare la pena.
E di lì, eventualmente, avrebbe potuto appellare la sentenza, ma solo in caso di nuove prove, o ricorrere alla Corte suprema (che difficilmente avrebbe esaminato il suo caso, visto che ne analizza poche decine all’anno).
In Italia invece le condanne sono esecutive solo in via definitiva, di solito dopo il terzo grado di giudizio in Cassazione.
Poniamo il caso che le condanne diventassero definitive (se invece fossero annullate o ribaltate o prescritte, non accadrebbe nulla).
Diritti Mediaset.
B. è stato condannato in primo e secondo grado a 4 anni e a 5 di automatica interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale.
Se, a fine anno, la Cassazione confermasse la sentenza, per la pena accessoria il Senato dovrebbe ratificare la sua espulsione dal Parlamento e la sua ineleggibilità fino al 2018; la pena detentiva invece B. non la sconterebbe in carcere, sia perchè la ex-Cirielli consente agli ultrasettantenni di sostituire la cella con gli arresti domiciliari; sia perchè 3 dei 4 anni sono coperti dall’indulto del 2006.
Gliene resterebbe uno, che sconterebbe (in base alla legge penitenziaria) in affidamento ai servizi sociali, cioè libero.
Telefonata Unipol.
B. è stato condannato in primo grado a 1 anno di reclusione senza condizionale per rivelazione di segreto a proposito della telefonata rubata tra Fassino e Consorte sulla scalate Unipol-Bnl e pubblicata sul Giornale.
I fatti sono del 2005-2006, dunque la prescrizione di 7 anni e mezzo, con qualche recupero del tempo perso, è dietro l’angolo.
Ma poniamo che si faccia in tempo a condannarlo fino alla Cassazione: la pena, inferiore ai 3 anni, in base alla legge penitenziaria verrebbe scontata in affidamento ai servizi sociali.
Nessuna pena accessoria di interdizione.
Caso Ruby.
Qui, in Tribunale, Berlusconi è stato condannato a 7 anni (6 per concussione e 1 “in continuazione” per prostituzione minorile) e all’automatica interdizione perpetua dai pubblici uffici.
L’anno prossimo si celebrerà l’appello, fra due anni ragionevolmente quello di Cassazione. Dunque nel 2015 B. potrebbe essere condannato definitivamente — poniamo — a 7 anni.
Per la pena accessoria, non potrebbe più mettere piede in Parlamento nè al governo. Più complicato il discorso per quella detentiva.
L’ex-Cirielli esclude dal beneficio dei domiciliari i condannati, anche se over 70, per reati sessuali: quindi 1 anno B. dovrebbe scontarlo comunque in carcere.
Gli altri 6, per concussione, invece ai domiciliari.
Ma, essendo condannato a più di 2 anni per un delitto commesso nel quinquennio successivo all’indulto 2006, si vedrebbe revocare l’indulto sulla sentenza Mediaset, che tornerebbe a 4 anni, senza più sconti.
Dunque, in totale, sconterebbe: 1 anno (prostituzione Ruby) in carcere; 2 anni (1 Unipol+1 Mediaset) ai servizi sociali; 9 anni (6 concussione Ruby + 3 Mediaset) ai domiciliari.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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