COSA SUCCEDE ORA, DOPO CHE GIORGIA MELONI E’ STATA INDAGATA PER FAVOREGGIAMENTO E PECULATO IN RELAZIONE AL CASO DEL TORTURATORE LIBICO ALMASRI? SPETTERA’ AL TRIBUNALE DEI MINISTRI VALUTARE LA SITUAZIONE E DECIDERE IL DA FARSI: HA 3 MESI PER FARE LE INDAGINI
ALLA FINE DI QUESTO PERIODO LE STRADE SONO SOLO DUE: LA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE (INAPPELLABILE) E L’INVIO ALLA PROCURA PERCHÉ CHIEDA ALLE CAMERE L’AUTORIZZAZIONE AI PROCEDERE…GIORGIA MELONI STAREBBE VALUTANDO L’IPOTESI DI RIFERIRE DOMANI IN PARLAMENTO. MA È UN PASSAGGIO DELICATO ANCHE DAL PUNTO DI VISTA GIUDIZIARIO
Il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, ha scelto di iscrivere la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in relazione al caso del trafficante di migranti Almasri, decidendo al contempo di muoversi con tempistiche molto rapide.
E, allo stesso tempo, ha preso una strada che evita ogni valutazione preliminare, che invece era in suo potere fare. Tutto parte, come ha spiegato la stessa premier nel video diffuso oggi pomeriggio, dalla denuncia presentata alla procura di Roma, dall’avvocato Luigi Li Gotti, ex esponente del Msi, poi in An e quindi nel partito di Di Pietro e sottosegretario nel governo Prodi.
Le accuse sono di favoreggiamento, per aver lasciato andare il militare ricercato, e di peculato per averlo rimpatriato con un aereo della presidenza del Consiglio, il 21 gennaio.
Una volta ricevuta la denuncia, la procura di Roma aveva quindici giorni di tempo per inviare gli atti al tribunale dei ministri. Avrebbe però potuto fare una prima valutazione informale, senza atti di indagine ma con “accertamenti preliminari” e inviare il fascicolo chiedendo contestualmente l’archiviazione.
Lo Voi ha invece scelto di lasciare aperta ogni ipotesi. Starà ora al tribunale dei ministri valutare la situazione e decidere il da farsi: ha novanta giorni di tempo per fare le indagini. Alla fine di questo periodo le strade sono solo due: la richiesta di archiviazione, non impugnabile (è invece impugnabile per i reati non ministeriali) e l’invio alla procura perché chieda alle Camere l’autorizzazione ai procedere.
Giusto domani, 28 gennaio, i ministri Nordio e Piantedosi erano attesi prima alla Camera e poi al Senato per riferire sul caso Almasri. Dopo la dichiarazione affidata ai social e anche per mantenere una linea unitaria di tutto il governo, Meloni starebbe valutando di essere lei a prendere la parola in parlamento. Ma è un passaggio delicato, a questo punto, anche dal punto di vista giudiziario.
(da Open)
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