CRISI NELLA GIUNTA DI GENOVA, SBATTE LA PORTA L’ASSESSORE ALLA CULTURA ELISA SERAFINI: “PER MANTENERE CERTI RUOLI BISOGNA ESSERE FLESSIBILI, PREFERISCO RIMANERE ME STESSA E CONSERVARE I MIEI VALORI”
LA GIOVANE ASSESSORA IN ROTTA DI COLLISIONE CON LA LEGA … ANIMO LIBERAL, ATTENTA AI DIRITTI CIVILI E CONTRARIA A FORME DI RAZZISMO: HA RESISTITO FIN TROPPO
“Chi ha seguito la mia attività politica e amministrativa lo sa: spesso ho infranto veti, calpestato interessi speciali ed è vero, ho fatto arrabbiare qualcuno ma ho provato sempre a perseguire l’interesse generale. Ma oggi più che mai comprendo quanto mi veniva spesso detto: per mantenere determinati ruoli, bisogna dimostrarsi flessibili. Accettare e affrontare alcune dinamiche che fanno parte delle regole del gioco.Ho provato a farlo, ma in questo, evidentemente, non sono risultata efficace. Questo non significa che mi senta migliore o peggiore di altri politici o amministratori. Mi sento semplicemente diversa e probabilmente inadatta a questo contesto politico. Sono felice, gratificata e grata per l’opportunità . Ma il mio compito, in questa Giunta, è finito. Per il resto, io mi fermo qui. Tornerò a essere un politico “di passione”, e non di professione, come scriveva Max Weber. Grazie alle tante persone che mi stanno scrivendo in queste ore, a chi ha scelto di darmi fiducia. E’ anche per voi che ho preso questa decisione. ”
Elisa Serafini, ormai ex assessore alla Cultura del Comune di Genova, questa mattina ha affidato a un messaggio via Facebook il perchè delle dimissioni presentate ieri.
Serafini non entra nel merito delle questioni che sono state ipotizzate per il suo addio ma parla di valori come ‘coerenza’, ‘coscienza’ e ‘verità ‘.
Allora è il caso di fornire qualche spiegazione.
Elisa è stata eletta nella lista del Sindaco Bucci, fuori dalla spartizione tra Lega, Forza Italia e Fdi, è di area liberale ed europeista, non è nè razzista nè omofoba, ha dei valori di riferimento a cui non rinuncia per una poltrona.
Tanto per scendere nel dettaglio: Elisa era favorevole a dare il patrocinio del Comune al GayPride come scegno di civiltà , era contraria alla squallida delibera per vietare l’apertura di nuovi negozi etnici, aveva manifestato dissenso quando un assessore di Fdi si era fatto “scortare” da militanti neonazisti al cimitero di Staglieno per rendere omaggio ai caduti della Rsi, era per l’apertura dei locali della movida e contraria alle politiche da bunker e coprifuoco di un certo becerume “benpensante”.
Senza contare che aveva partecipato alla “marcia per l’Europa” del 13 maggio, a Milano, organizzato dal Comitato Ventotene (di area forzista e radicale), guidando con tanto di megafono l’allegro corteo e suscitando le ire dei leghisti.
Una persona con cui puoi anche avere una visione diversa in alcune iniziative culturali, ma sicuramente non abituata alla corte dei miracolati leghisti e relative ruote di scorta della Giunta Bucci.
Elisa hai resistito fin troppo, grazie per il segnale che hai dato a chi non ha ancora portato il cervello all’ammasso.
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