CROLLA LA FIDUCIA IN RENZI: CON LUI SOLO UN ITALIANO SU TRE, LA SORPRESA E’ LANDINI
SONDAGGIO PIEPOLI-LA STAMPA: IL PREMIER SCIVOLA AL 35% MA RIMANE IL PIU’ GRADITO, LANDINI SECONDO AL 26%
La fiducia degli italiani nella ripresa economica cresce, più che in altri Paesi europei. Quella in Matteo Renzi, invece, arretra.
Tanto da far scendere il segretario Pd al quinto posto nel confronto con gli altri leader Ue.
Il premier è tornato al 35%, ai livelli delle Politiche 2013, quando era «solo» il sindaco di Firenze e il principale antagonista interno al Pd.
Con lui sta un italiano su tre.
È lontano il 58% rilevato all’epoca del suo insediamento al governo, lontanissimo il 67% registrato subito dopo le Europee 2014.
Governare ha un prezzo in termini di popolarità . Da quel boom elettorale è un calo costante e il premier è sceso alle spalle di Tsipras (61%), Merkel (56%), Cameron (46%) e Rajoy (36%).
Dietro di lui, tra i principali leader, solo Franà§ois Hollande (22%).
In realtà , secondo lo studio «Lo stato dell’opinione pubblica» realizzato dall’Istituto Piepoli per «La Stampa», i dati rilevati settimanalmente evidenziano una piccola inversione di tendenza.
È stata registrata subito dopo la promessa del taglio delle tasse sulla prima casa (nella rilevazione del 13 luglio aveva toccato il 33%).
Solo un annuncio, per ora, ma l’effetto sull’opinione pubblica c’è stato.
Il sorpasso di Landini
Nonostante il calo, Renzi resta comunque il leader politico più apprezzato in Italia. Meglio di lui soltanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: la fiducia nel Capo dello Stato è al 61% (in occasione del suo insediamento era molto più alta, al 75%).
Poi viene Salvini, sempre stabile al 25% (il suo partito invece è al 16%), solo di un punto sopra Beppe Grillo.
Attenzione, però: pur non essendo un politico, Maurizio Landini li supera entrambi (26%). Mentre Berlusconi ormai ha il consenso solo del 13% degli italiani.
Nelle intenzioni di voto il Pd si conferma primo partito al 33,5%, praticamente solo un punto e mezzo sotto il premier.
Un anno fa il divario era di circa 20 punti, segno che l’effetto-Renzi sul partito si sta azzerando.
Restando alle intenzioni di voto, l’intero centrosinistra non supera il 38%: con l’Italicum, anche in caso di un listone unico, non scatterebbe il premio di maggioranza.
Servirebbe il ballottaggio: col centrodestra se si presentasse unito (la somma dei partiti è al 33,5%), con il M5S (24,5%) se Salvini, Berlusconi & C. andassero separati.
La top ten dei ministri
I primi dieci ministri più amati superano tutti Matteo Renzi: sul podio Pier Carlo Padoan (53%), Graziano Delrio (52%), Dario Franceschini e Maurizio Martina (entrambi al 50%). Solo sesto posto per Maria Elena Boschi (43%), a pari merito con Orlando e Pinotti. Nella top ten non c’è traccia di Alfano.
La paura di viaggiare
Lo studio mette a confronto anche un altro indicatore, Esi, che misura il «sentiment» economico, vale a dire il clima di fiducia nei confronti degli indicatori economici. Dall’inverno 2014 a oggi, l’Italia è il Paese in cui l’indice è aumentato di più (+7,6%), portandosi a un livello superiore alla media Ue.
Discorso opposto se si parla dei timori legati alla situazione internazionale. Il 32% degli italiani ha paura di andare all’estero (un anno fa era il 17%) e il 31% teme i viaggi in aereo (+4% in un anno).
Marco Bresolin
(da “La Stampa“)
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