CROPPI: “MI HANNO CACCIATO PERCHE’ VOLEVO BLOCCARE IL MALAFFARE”
L’EX ASSESSORE: “LA COLPA DI ALEMANNO? NON ESSERE RIUSCITO AD OPPORSI”
“Alla fine sono stato cacciato dalla giunta Alemanno, ma per me l’odore era diventato insopportabile. Ero troppo scomodo. Mettevo zeppe ovunque, controllavo le iniziative da finanziare, mi opponevo a pratiche al limite della legalità , chiudevo le porte alle tante, troppe pressioni esterne ed interne. Quando sul Campidoglio si è abbattuta Parentopoli ed successo il patatrac”.
Lo afferma, in un’intervista su La Stampa, Umberto Croppi, ex assessore alla Cultura del Comune di Roma, dal maggio 2008 al gennaio 2011 e autore del libro ‘Romanzo Comunale. I segreti dei palazzi del potere di Roma’, edit da Newton Compton, in cui denuncia il sistema che ruotava attorno alla giunta Alemanno.
Nel 2011 l’ex assessore dovette lasciare l’incarico, e così racconta i retroscena a La Stampa: “Alemanno mi aveva coinvolto nell’unità di crisi dopo che lo scandalo di Parentopoli. Gli chiesi di azzerare la giunta e allontanare il suo entourage. La notte del 10 gennaio 2011 il sindaco partecipa a una riunione in cui la giunta viene azzerata ma io non c’ero più. Gli era stata chiesta la mia testa. Gianni non ebbe il coraggio di chiamarmi. Mi mandò un sms in cui diceva ‘Mi dispiace, ti ho difeso fino alle tre e mezzo di notte ma poi non ce l’ho fatta più: cercherò di ricambiare con la festa del cinema’. ‘Non azzardare a propormelo’, risposi. Aveva ceduto alle pressioni di coloro da cui doveva affrancarsi”.
“L’inchiesta riguarda personaggi di destra e di sinistra. E quelli della nostra destra giovanile non hanno nulla a che fare con ‘Mafia Capitale'”, sottolinea Croppi, che ha militato nel Fuan, nel Fronte della gioventù e nell’Msi, prima di passare ai Verdi e di rispondere, nel 2008, alla chiamata di Alemanno “Tra chi ha vissuto l’esperienza politica degli Anni 70 e 80 non ce n’è uno. Carminati? Gianni non lo ha mai conosciuto. Carminati al vertice di questa cupola c’era da anni. Dalle parole del procuratore Pignatone si evince chiaramente. Franco Panzironi, ex amministratore di Ama, è un vecchio democristiano. Mancini, ex presidente Eur Spa, e altri sono persone che Gianni ha conosciuto nella seconda metà degli Anni 90. Guardi, siamo di fronte a un sistema consociativo che dura da anni, che attraversa destra e sinistra. Un sistema che risale alla Dc e ha attraversato tutte le giunte. La situazione non è nè peggiorata nè migliorata: il meccanismo è consolidato, non è stato scalfito dalle varie indagini che si sono susseguite. Non c’entra nulla la destra diventata affarista e mafiosa. Questa è una tesi fuorviante: il meccanismo è bipartisan”.
Su Alemanno commenta: “Non si è arricchito con la politica. Gli rimprovero di non avere usato l’ampio mandato popolare per rompere il meccanismo ‘a Fra’ che te serve’ che c’era già ai tempi del sindaco Carraro al quale arrestarono tutta la giunta”, ma aggiunge che “la politica tutta si finanzia in questo modo”.
E, su Ignazio Marino, conclude: “Sicuramente il malaffare non è arrivato nella sua stanza. Ma ora lui è nella condizione ideale e straordinaria per spezzare il meccanismo consociativo, a cominciare dalle cooperative. Lui può fare veramente la rivoluzione”.
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