CTS NELLA TEMPESTA, SI E’ DIMESSO L’INGEGNERE SPONSORIZZATO DALLA LEGA CHE AVEVA SBAGLIATO TUTTE LE PREVISIONI
PERPLESSITA’ ANCHE SULLA MANCANZA DELL’INAIL NEL COMITATO, FATTO FUORI IL DIRETTORE IAVICOLI PERCHE’ ERA UN RIGORISTA
Parte tra polemiche, malumori e qualche protesta il nuovo Comitato tecnico scientifico che si riunirà per la prima volta nel primo pomeriggio di domani, venerdì 19 marzo.
Non ci sarà l’ingegnere Alberto Giovanni Gerli, uno dei dodicicomponenti nominati il 16 marzo, che oggi ha comunicato la rinuncia all’incarico, ufficializzata dalla comunicazione del Dipartimento della Protezione civile cui il Cts fa capo.
La nomina dell’ingegnere padovano di 40 anni, fondatore di una startup di illuminazione a led e appassionato di bridge, era finita al centro dell’attenzione per il fatto che le sue previsioni sull’andamento del coronavirus si sono rivelate inesatte.
Sinistra Italiana e Verdi avevano criticato la nomina, da tutti attribuita alla Lega , chiedendo al capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, di sollevarlo dall’incarico nel Cts.
Gerli non ha aspettato, ha fatto un passo indietro per “evitare al Cts e alle istituzioni in generale ulteriori, inutili ostacoli e distrazioni rispetto alle importanti e difficili decisioni che sono chiamati a prendere in un momento tanto delicato per il Paese”, ha scritto in una nota definendo “inattese e sorprendenti le polemiche” che lo hanno riguardato
Fin qui le polemiche e le proteste. Poi ci sono i malumori, che riguardano in particolare l’esclusione dell’Inail dal nuovo Cts. Una scelta sulla quale, riferiscono ad HuffPost fonti di primissimo piano, anche il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando avrebbe espresso più di una perplessità . Per Cgil, Cisl e Uil, “è un errore”. Lo scrivono in una nota unitaria i segretari confederali, Rossana Dettori, Angelo Colombini e Domenico Proietti, nella quale precisano che “non sono chiari i criteri con i quali è stato definito il nuovo Comitato Tecnico Scientifico”, è chiedono al Governo “di rivedere la sua decisione”. Ricordando “il contributo tecnico svolto dall’Inail nella definizione dei protocolli condivisi sulla salute e sicurezza siglati dal Governo con le parti sociali, protocolli che hanno avuto una funzione decisiva nel garantire la salute nei luoghi di lavoro”.
Ma perchè escludere l’Inail dal nuovo Comitato? Al riguardo i pareri non concordano. Tra gli osservatori c’è chi collega la decisione alla volontà del governo di imprimere un cambio di passo – come è stato fatto nella struttura commissariale per l’emergenza e nella Protezione Civile con la nomina di nuovi vertici – anche nel Cts. Per segnare una discontinuità che secondo questa interpretazione passerebbe da un ridimensionamento netto dell’influenza del Ministero della Salute sul Comitato – dei dirigenti ministeriali nel nuovo Cts è stato confermato solo il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Gianni Rezza – caldeggiato dalla Lega e attuato attraverso una “sforbiciata” all’ala più rigorista, nella quale sempre si è fatto rientrare Sergio Iavicoli, direttore del dipartimento di medicina, epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale dell’Inail e referente dell’Istituto nel Cts.
Ma la decisione di escludere l’Inail, che nel vecchio Cts si è occupato, per lo più in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità , di redigere i protocolli per le riaperture e la gestione dei contagi nelle strutture, potrebbe essere scaturita anche dalla definizione di una mission diversa per il nuovo Comitato.
Che per il futuro potrebbe anche non occuparsi più di protocolli e gestione del rischio e concentrarsi invece sull’analisi dei dati sulla base dei quali impostare le valutazioni e i pareri da fornire via via al Governo per far fronte all’emergenza.
Tra i componenti freschi di nomina, infatti, più d’uno appartiene “al mondo statistico, matematico-previsionale o – come informava la nota diramata per presentare il nuovo Comitato – ad altri campi utili a definire il quadro della situazione epidemiologica e ad effettuare l’analisi dei dati raccolti necessaria ad approntare le misure di contrasto alla pandemia”. Gerli era tra questi, ma la sua esperienza nel Cts è finita prima di cominciare. Chi sarà nominato al suo posto? Dalla Protezione civile assicurano che la risposta arriverà la settimana prossima. Domani il Cts dei dodici si riunirà in undici.
(da agenzie)
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