DAI POUF PIENI DI SOLDI ALL’OSPIZIO: LA PARABOLA DI POGGIOLINI, L’EX RE MIDA DELLA SANITA’
E’ STATO TROVATO IN UN OSPIZIO ABUSIVO
Duilio Poggiolini, ex Re Mida della Sanità italiana corrotto e condannato ai tempi di Tangentopoli, è finito in una casa di cura abusiva alle porte di Roma.
Lo riporta un articolo del quotidiano la Repubblica.
La struttura, gestita da una donna con la figlia poi denunciate, era autorizzata a ospitare otto persone, ma ne accoglieva 14.
Sei dormivano in un’unica stanza, un bagno era senza finestre, e nella struttura sono state trovate parecchie confezioni di sedativi.
La polizia ha ritrovato Poggiolini mercoledì mattina.
All’epoca di Tangentopoli era il Re corrotto della sanità italiana, con i miliardi nascosti in un pouf nella villa da sogno all’Eur.
Ieri mattina Duilio Poggiolini, classe 1929, era soltanto uno dei 14 ospiti di una casa per riposo chiusa alla Storta, periferia nord della capitale, dai vigili, dalla polizia e dalla Asl tra abusi edilizi e email anonime che segnalavano, specie di notte, urla provenienti da quella villetta di via del Casalino
La parabola di un ex potente della Prima Repubblica.
È la parabola discendente di un potente, che prima di Mani pulite, era presidente della Commissione per i prodotti farmaceutici dell’allora Comunità economica europea, oltre che numero due della Commissione della Farmacopea italiana.
Secondo quanto accertato dal pool di Milano e dai giudici di Napoli, Poggiolini – che all’apparenza conduceva uno stile di vita monacale, legatissimo alla moglie Pierr di Maria – veniva pagato dalle case farmaceutiche per manipolare i prezzi delle medicine.
Alla fine se la cavò con 4 anni e quattro mesi di reclusione: su quaranta episodi di corruzione ipotizzati dai pm, venti trovarono conferma al processo.
Fu condannata anche la moglie, morta poi nel 2007: era lei a riscuotere i soldi dalle multinazionali del farmaco.
Due anni fa, nei caveau della Banca d’Italia furono ritrovati 26 milioni di euro che facevano parte del tesoro di Poggiolini.
Molti soldi in più degli oltre 15 miliardi di lire che gli erano stati trovati su un conto svizzero intestato alla moglie all’epoca dell’arresto, senza dimenticare i lingotti d’oro, gioielli, dipinti e monete antiche e moderne (fra cui rubli d’oro e krugerrand sudafricani).
La Svizzera era stata anche il luogo della latitanza di Poggiolini, durata poche settimane.
(da “Huffingtonpost”)
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