DI PIETRO CERCA DI USCIRE DALL’ANGOLO IPOTIZZANDO UN’INTESA TRA “NON ALLINEATI”, MA VENDOLA LO GELA E GRILLO NON GLI RISPONDE NEPPURE
VENDOLA: “LAVORO PER UNA SINISTRA DI GOVERNO NON POPULISTA”… GRILLO TACE E NELL’IDV SONO TANTI ORMAI A PRENDERE LE DISTANZE DALLA DERIVA DIPIETRISTA
Un video pulp trash con Monti, Bersani, Alfano e Casini ritratti come zombie con i volti i sanguinati.
Colpiti per di più dal lancio di oggetti da parte di alcuni cittadini terrorizzati.
E lui, Tonino, che tuona col piglio degli anni ruggenti di Mani Pulite quando terrorizzava davvero il Palazzo: «In questo Parlamento esistono solo morti viventi che hanno paura di andare a votare perchè saranno mandati a casa a calci nel sedere dagli elettori».
Se c’era qualche dubbio, dentro e fuori l’Idv, sulle reali intenzioni del Tonino nazionale dopo la campagna di attacchi al Quirinale che ha lacerato gli ultimi fili di dialogo col Pd, ci ha pensato ieri lo stesso Di Pietro a dissolverlo.
Col video sui morti viventi pubblicato sul sito Idv e con la proposta che ha lanciato, dopo un colloquio alla Camera con Nichi Vendola: un «asse dei non allineati» per le prossime politiche con dentro anche Sel e il movimento di Grillo.
«Vogliono fare una legge elettorale per ghettizzarci, fanno bene a temerci, perchè saremo noi il futuro partito di maggioranza», spiega il leader Idv.
«E sappiano pure che troveremo sempre il modo per sfuggire alle loro furbizie».
E Vendola? «Ci sentiamo più volte al giorno», sorride Di Pietro. «Dopo aver visto Nichi alla Camera, ci siamo risentiti pochi minuti fa per telefono».
E tuttavia il leader di Sel non ha alcun interesse alla proposta di Di Pietro.
Anzi, parlando con alcuni amici ha raccontato il suo stupore per l’uscita di Tonino: «Da quello che ci siamo detti mi sembrava che volesse riaprire il dialogo col Pd…». Di certo, Di Pietro non ha fatto parola con Vendola del progetto di un’alleanza con Grillo, che comunque viene rispedita al mittente: «La sinistra che ho in mente ha due nemici: il liberismo e il populismo che semina veleni», spiega il governatore pugliese. «Una strategia non s’improvvisa, e comunque la mia linea resta chiara: voglio costruire un’alternativa di governo di centrosinistra, abbiamo davanti una grande responsabilità nazionale: ridare speranza alle giovani generazioni e fare dell’Italia uno dei protagonisti della ricostruzione di un’Europa sociale».
Niente cartelli con Grillo, dunque.
Vendola insiste per costruire «un centrosinistra largo, forte e credibile», interessato al dialogo con altri movimenti, come quello delle donne e il mondo ambientalista. L’unico sì arriva dal leader Prc Paolo Ferrero: «Un’ottima idea, serve una coalizione alternativa di chi si oppone al montismo».
L’uscita del leader nell’Idv viene accolta freddamente.
«Non la definirei neppure una proposta, piuttosto una provocazione», spiega Massimo Donadi, il capogruppo alla Camera che ha aperto il fronte interno dei dissidenti con un’intervista a l’Unità alcuni giorni fa.
«Se fosse stata una proposta politica seria ne avremmo prima dovuto discutere nel partito, visto che non si tratta di una decisione di poco conto».
E aggiunge: «A me pare una giusta provocazione rivolta a Pd, Pdl e Udc, che stanno trattando sulla legge elettorale come se fosse “cosa loro”. Ma le regole sono di tutti». Quanto al video con i leader insanguinati, Donadi alza le spalle: «Certo, sono cose che non aiutano…», sospira.
Neppure nel dibattito interno, dove in tanti, a partire da lui e dal senatore Lannutti che ha lasciato il partito, avevano chiesto di abbassare i toni e di lavorare per ricucire col Pd su una prospettiva di centrosinistra.
Una richiesta finita nel cestino, a quanto pare. «L’horror non è il mio genere», manda a dire Donadi dopo aver visto il video.
Dal Movimento 5 stelle nessuna risposta.
Grillo non degna Tonino di una parola, i suoi uomini spiegano che «Beppe lo ha già detto mille volte, noi andiamo da soli».
Insomma, la genuflessione dell’ex pm che ormai copia spudoratamente toni e argomenti del comico genovese non sembra dare frutti.
La notizia dell’approdo grillino di Di Pietro era dall’aria da giorni.
Si parla con insistenza anche di un’ipotesi di scioglimento dell’Idv per confluire in un listone da apparentare con i grillini. Ipotesi per ora smentita dal leader Idv e dal fedelissimo senatore Belisario.
Ma è chiaro che, sondaggi alla mano, i rapporti di forza sono decisamente a favore dei 5 stelle, dunque Di Pietro e i suoi possono solo bussare alla porta per ottenere di salire sulla scialuppa genovese, non certo dettare condizioni.
Si parla dell’appuntamento di Vasto a settembre (dove lo scorso anno era stata scattata la famosa foto con Bersani e Vendola) per l’annuncio ufficiale della svolta grillina. Ma prima di allora i dissidenti, nonostante le lettere di smentite attivate ai giornali sull’esistenza di una «fronda», faranno sentire la loro voce.
«Un chiarimento ci vuole», spiega Pancho Pardi. «Vasto non può ratificare scelte già fatte», aggiunge Donadi.
Il senatore Nello Formisano, capo dell’Idv in Campania, dice a chiare lettere che «per me la coalizione è con il Pd, non certo con Grillo. La foto di Vasto va addirittura allargata ai moderati».
I frondisti arriveranno a una scissione? Presto per dirlo.
Intanto, dopo aver visto il video horror, il Pd chiude definitivamente ogni porta: «Un lessico disgustoso», tuona il vice capogruppo Michele Ventura.
«Fa bene Di Pietro ad aggrapparsi all’asse con Grillo perchè con noi non ha da tempo più nulla da spartire»
Andrea Carugati
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