EMERGE LA VERITA’: SU “ZIO MUBARAK” C’E’ STATA UNA VERA CRISI DIPLOMATICA CON L’EGITTO
LO RIVELA IL “SECOLO XIX”: LA VERSIONE DELLA “NIPOTE DI MUBARAK” MISE IN SERIA DIFFICOLTA’ IL PRESIDENTE EGIZIANO DI FRONTE AI FONDAMENTALISTI…LA LETTERA RISERVATA E RISENTITA A BERLUSCONI CON LA QUALE CHIEDEVA UNA IMMEDIATA SPIEGAZIONE… IL SILENZIO IMBARAZZATO DEL PREMIER… FRATTINI NON RICEVUTO IN EGITTO
C’è un retroscena nello scandalo “Ruby Gate” che non è stato ancora studiato a fondo e probabilmente mai lo sarà .
Lo rivela Angelo Bocconetti sul “Secolo XIX” da fonte riservata.
Quando dall’inchiesta dei giudici di Milano emerse il tenore della telefonata del premier alla questura milanese, per indurre i funzionari a rilasciare Ruby, in quanto “nipote di Mubarak”, al Cairo esplose una bomba diplomatica di dimensioni inimmaginabili.
Mubarak è stato messo in gravi difficoltà di fronte all’ala musulmana del suo governo.
Ai primi di novembre, in forma riservatissima, il premier egiziano avrebbe inviato a Roma una sua lettera personale, diretta a Berlusconi, recapitata dall’ambasciatore egiziano a Roma.
Nel messaggio, Mubarak esprimeva tutto il suo disappunto per la leggerezza italiana e chiedeva immediate rettifiche.
Per molti giorni Berlusconi non fece più riferimento alla parentela di Ruby e definì “assolute sciocchezze” le indiscrezioni su quella telefonata.
Un tentativo ufficiale di riconciliazione fu affidato a Frattini che il 22 novembre aveva in programma un viaggio ufficiale in Medio Oriente.
Il nostro ministro degli Esteri, secondo fonti ufficiali, avrebbe dovuto recarsi in Egitto per incontrare Mubarak, ma all’ultimo momento fu il presidente egiziano in persona ad annullare l’incontro.
Alla fine di gennaio poi in Egitto inizia la rivolta ed ecco spiegato il motivo per cui Berlusconi definisce il leader egiziano “un uomo saggio”: nella speranza di un riavvicinamento.
Ma Mubarak non ringrazia e nel frattempo la situazione in Egitto precipita con il leader arabo che ha cose più serie cui pensare.
E a febbraio, approfittando della distrazione di Mubarak e per esigenze processuali, ecco di nuovo Silvio rispolverare la presunta parentela di Ruby, trasformandola in un punto di forza della difesa.
Ora qualcuno deve solo augurarsi che il presidente egiziano non intervenga, sputtanando il comportamento del nostro premier.
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