FERMATO UNO DEI SETTE DELINQUENTI RAZZISTI CHE A PARTINICO HANNO CORAGGIOSAMENTE PICCHIATO IL GIOVANE CAMERIERE SENEGALESE
HA 34 ANNI, E’ STATO DENUNCIATO, LA POLIZIA SULLE TRACCE DEL BRANCO… ORA FUORI I NOMI E LE FOTO, VOGLIAMO VEDERLI IN FACCIA, COME PER TUTTI I CRIMINALI
C’è un primo fermo da parte dei carabinieri che da alcuni giorni indagano sull’aggressione razzista ai danni di un giovane senegalese.
E’ stato rintracciato dal carabinieri di Partinico e portato in caserma uno dei tre aggressori del 19enne senegalese che tre giorni fa era stato picchiato e insultato mentre stava lavorando in un bar di piazza Caterina nel comune in provincia di Palermo.
E’ un uomo di 34 anni di Partinico che è stato denunciato dai carabinieri per lesioni con l’aggravante dell’odio razziale.
Il ragazzo senegalese, che ha chiesto asilo politico ed è ospite da due anni di una comunità , stava servendo ai tavoli del locale, quando un gruppo di persone l’ha aggredito, insultato e malmenato. “Vattene via sporco negro”, gridavano i tre mentre lo picchiavano. “Non ho reagito perchè non alzo le mani – ha raccontato la vittima – Mi potevo difendere, ma gli educatori della comunità mi hanno insegnato che non si alzano le mani”. Subito dopo ha sporto denuncia ed è stato portato al pronto soccorso, dove sono state medicate le ferite al labbro e alle orecchie, giudicate dai medici guaribili in 7 giorni. Le indagini dei carabinieri hanno portato a identificare e denunciare uno degli aggressori.
Tra metà giugno ed oggi sono almeno otto i casi (con nove feriti) di stranieri che sono stati fatti bersaglio di colpi di armi ad aria compressa senza un apparente motivo. Ad essi va aggiunta anche la tragedia di Sacko Soumalya, il giovane del Mali ucciso a Vibo Valentia il 3 giugno mentre stava prendendo da una fabbrica abbandonata del materiale per costruirsi una baracca.
L’allarme per questi episodi ha indotto a una presa di posizione anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che due giorni fa, dopo il caso della bimba nomade ferita a Roma da un uomo che le ha sparato del balcone, ha messo in guardia contro la deriva da Far West che sta correndo il Paese.
Gli ultimi due episodi sono dell’altro ieri: nel vicentino un operaio di Capoverde è stato centrato da pallini sparati da un terrazzo, mentre a San Cipriano d’Aversa (Caserta) un migrante della Guinea richiedente asilo e ospite di un centro di accoglienza, è stato colpito in pieno volto con una pistola ad aria compressa. Sempre a Caserta, l’11 giugno, si era verificato il primo caso di questa serie, ma quattro mesi prima, nelle Marche, c’era stato il raid di Traini.
L’aggressione al cameriere a Partinico ha scatenato una serie di reazioni. «Fa paura leggere la frequenza con cui aumentano episodi di razzismo», afferma lo scrittore Antonio Modaffari.
Prese di posizione anche sul web, ospitate soprattutto dal profilo Partinico e-news di Facebook.
C’è chi afferma che «l’inciviltà e l’ignoranza di questo paese sta rasentando i limiti della decenza e della civile convivenza, è ora di agire e tornare ad educare»; chi sottolinea che «la democrazia si perde poco per volta» e chi aggiunge che «la xenofobia va combattuta, questo è il risultato di tutte le chiacchiere che si sentono sul conto degli extra comunitari e della loro presunta paga giornaliera».
(da agenzie)
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