FERRARA VA IN ONDA E I TELESPETTATORI CAMBIANO CANALE
COME APPARE DOPO IL TG1, UN MILIONE DI UTENTI CAMBIA CANALE… QUANDO FERRARA LASCIA POSTO AI PACCHI TORNANO ANCOR PIU’ NUMEROSI… NESSUNO, DOPO IL TG, ERA RIUSCITO A FARE PEGGIO (20,63% DI SHARE) MA VERRA’ PAGATO PER DUE ANNI E ALTRE 200 PUNTATE PER 600.000 EURO
Il Tg1 lascia in eredità al direttore de Il Foglio quasi sette milioni di utenti, ma l’Elefantino ne fa scappare un milione.
Che poi tornano per vedere i pacchi.
Giuliano Ferrara ha fatto peggio di tutti.
La prima puntata di Qui Radio Londra, ha ricevuto in eredità dal Tg1 6 milioni 881 mila telespettatori (25,70 per cento di share) riuscendo a farne scappare subito un milione e attestandosi al 20,63% di share.
Nessuno, nella striscia quotidiano post telegiornale, aveva fatto peggio. Anche Riccardo Berti nel ciclo di Batti e Ribatti nel 2005 registrò il 24,61% alla prima puntata, mentre il ciclo condotto da Pierluigi Battista nel 2004 conquistò oltre otto milioni di spettatori (28,94% di share).
E nel 2006, l’allora direttore del Tg1 Clemente Mimun alla puntata d’esordio del Dopo Tg ottenne il 26,71%.
Senza citare i dati dello storico Il Fatto di Enzo Biagi.
Se non è un flop quello di Ferrara gli somiglia parecchio.
E sarà pure dovuto alla scelta del tema trattato, la paura sul nucleare, ma persino i pacchi di “Affari tuoi” che sono andati in onda dopo di lui hanno fatto meglio dell’Elefantino registrando il 21,4%.
E in prime time, il Commissario Montalbano è stato seguito da quasi dieci milioni di spettatori (9 milioni 561 mila), il 32,60 per cento di share con punte del 38%.
Quasi il doppio di Ferrara. Il direttore de Il Foglio ha tre anni di contratto per rifarsi. 200 puntate a 3mila euro l’una.
A prescindere dai risultati.
Come sottolinea Loris Mazzetti, storico braccio destro di Enzo Biagi, “se la trasmissione di Ferrara sarà un flop la Rai sarà costretta a pagare lo stesso”, commenta.
“Non sono in grado di dire ora se è giusto o sbagliato perchè il guadagno dovrebbe essere commisurato agli ascolti e alla raccolta pubblicitaria del programma, in onda dal 14 marzo. Ferrara manca dalla tv da qualche anno e, se non vado errato, l’ultima stagione su La7, a Otto e mezzo, fu un mezzo disastro. Quindi è paradossale avergli fatto un contratto di due anni. Mi auguro non sia a scatola chiusa perchè si parla di 200 puntate”, ha aggiunto il capostruttura della Rai.
“Mi auguro che il suo contratto abbia una clausola che preveda la risoluzione automatica, in caso di ascolti non in linea con la media di rete. E, nel caso di successo, qualche soldo in più per lui. Sono convinto che in questo momento ci sia comunque uno che brinda: Antonio Ricci con Striscia la notizia”.
Sì, il Gabibbo, infatti, ha battuto Ferrara registrando il 24,09 per cento.
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