FIRME FALSE M5S, ANCHE DEPUTATI CINQUESTELLE ISCRITTI NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI
COMUNARIE A UN PASSO DAL SALTARE
Tutti contro tutti.
Il Movimento 5 Stelle a Palermo è una polveriera pronta a esplodere quando, la prossima settimana, saranno ascoltate dalla Procura le persone iscritte nel registro degli indagati nell’ambito del caso relativo alle firme copiate a sostegno della lista per le elezioni comunali del 2012, che vedeva come candidato sindaco Riccardo Nuti, attuale deputato.
Tra accusatori, accusati e attivisti che si sono autodenunciati, le ‘Comunarie’ per scegliere chi correrà alle amministrative di aprile sono a un passo dal saltare definitivamente.
Per adesso sono state congelate, dopo che ad agosto scorso erano state già raccolte le adesioni, 120 circa, e i video dei partecipanti, ma considerando le faide interne più di qualcuno conferma che “non è il clima adatto per la selezione dei candidati in Rete. Dovrebbe farlo Beppe Grillo direttamente e comunque bisogna aspettare almeno la fine delle indagini per capire meglio”.
Indagini che potrebbe tuttavia essere a una svolta dopo che lo stesso leader 5Stelle ha schiacciato sull’acceleratore dicendo ai suoi “Chi sa parli”.
Così la deputata regionale Claudia La Rocca, poi iscritta nel registro degli indagati, ha deciso di presentarsi davanti ai magistrati e raccontare tutto.
Ovvero che nella notte prima della presentazione delle liste, in una stanza della sede M5S c’erano, fra gli altri, Claudia Mannino, poi eletta deputato nazionale, e Samantha Busalacchi, oggi aspirante alla candidatura come sindaco di Palermo.
Sarebbero state loro, anche secondo la testimonianza di Vincenzo Pintagro, le autrici delle firme ricopiate da moduli non validi per un vizio di forma in moduli corretti.
Il caso firme ha travolto i meet up locali subito dopo la kermesse di Italia 5Stelle che si è celebrata proprio nel capoluogo siciliano e che doveva servire a tirare la volata in vista anche delle elezioni regionali dell’autunno prossimo. La rabbia sul web monta sempre di più.
Un attivista della prima ora, Massimiliano Trezza, si schiera: “Il Movimento cinque stelle è stato infangato da voi ‘ricopiatori’ seriali! Fuori dal M5S i ‘poltronisti’ a tutti i costi”, dice Trezza che di recente aveva chiesto un’assemblea per discutere dell’argomento. Assemblea che non c’è stata.
Poi l’attivista palermitano cita anche i nomi che, a suo avviso, avrebbero “infangato” il Movimento: “Nuti dimettiti, Mannino dimettiti. Busalacchi fuori dall’Ars”.
I vertici del Movimento continuano a sperare che le indagini della Procura finiscano il prima possibile, così da chiudere il caso ed espellere o sospendere le persone accusate in tempo per partecipare alle elezioni di aprile con o senza comunarie.
Intanto però sarebbero state tirate in ballo una trentina di persone, che rischiano l’incriminazione, tra cui deputati nazionali.
Il testo unico del 1960 che disciplina la materia elettorale prevede infatti che il reato di alterazione di un atto collegato a una consultazione popolare venga contestato non solo a chi materialmente lo commette ma anche a chi ha tratto consapevolmente beneficio da quelle falsificazioni. Per adesso sono state ascoltate solo le persone informate sui fatti, ma la prossima settimana si entrerà nel vivo degli interrogatori.
Sui nomi degli iscritti nel registro degli indagati il Movimento mantiene il massimo riserbo, ma non è escluso che ci possano essere parlamentari.
Riccardo Nuti, interpellato, preferisce non fare “dichiarazioni per rispetto del lavoro della magistratura” e in ogni caso — dice — “naturalmente sono a disposizione dei magistrati per essere ascoltato”.
Quanto alle amministrative di Palermo del 2017 interviene Giancarlo Cancellieri, in pole per essere candidato presidente alle elezioni regionali: “Faremo certamente una lista anche per il Comune di Palermo, è impensabile che il Movimento Cinque Stelle non partecipi alle prossime elezioni comunali del capoluogo siciliano. Ci saremo assolutamente”.
Di certo appare difficile immaginare le Comunarie.
(da “Huffingtonpost”)
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