FUNIVIA, LA PROCURA: “CAVO TRANCIATO E FRENI KO”
EITAN SALVATO DALL’ABBRACCIO DI PAPA’… NESSUN PARENTE SI E’ PRESENTATO PER IL BIMBO DI 9 ANNI MORTO
C’è un solo superstite, il piccolo Eitan, 5 anni, che lotta per sopravvivere all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino: a salvarlo, con ogni probabilità, è stato proprio suo papà, morto nel disastro: “Per essere riuscito a sopravvivere al terribile impatto è probabile che il padre, che era di corporatura robusta, abbia avvolto con un abbraccio suo figlio” specificano oggi fonti mediche del Regina Margherita.
“Partiamo da una evidenza empirica, il cavo (di trazione, ndr)si è tranciato e il sistema di freni di sicurezza, pacificamente, non ha funzionato”, ha spiegato stamane il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, che aggiunge: “Ha funzionato invece per l’altra cabina, che si è bloccata. Logica vorrebbe che si è spezzato il cavo e l’impianto frenante non ha funzionato, ma può anche essere il contrario. Lo dovranno stabilire i consulenti. Ho già parlato col Politecnico di Torino, anche se non ho ancora dato l’incarico – precisa – serviranno ingegneri meccanici e stiamo valutando se servano anche esperti in metallurgia”.
Sono proprio gli accertamenti sui dispositivi di sicurezza a essere in questo momento determinanti: potrebbero essere la causa della caduta della cabinovia, nonostante la manutenzione dell’impianto sembri in regola. E poi controlli sulla cabina di comando. “Penso che procederemo per un reato piuttosto raro, che è quello, in questo caso naturalmente colposo, di attentato alla sicurezza dei trasporti, con conseguenza di disastro colposo – ha spiegato il procuratore Bossi, che sul tema indagati ha specificato: “Le aziende coinvolte sono più d’una, prima dobbiamo nominare i periti per le consulenze tecniche”.
“Dovremo verificare anche la fattispecie dei reati colposi di attentato alla sicurezza dei trasporti, anche in base alla natura pubblica o meno dell’impianto”, ha detto la procuratrice capo Olimpia Bossi. Gli investigatori, che hanno messo sotto sequestro l’area, lavoreranno anche sulla documentazione dell’autunno scorso relativa ai controlli magnetoscopici dei cavi e chiederanno una lunga serie di perizie.
Si attendono nelle prossime ore le prime iscrizioni nel registro degli indagati per consentire gli accertamenti irripetibili che richiedono la presenza dei consulenti di parte. C’è da chiarire soprattutto il fatto che il freno d’emergenza della cabina non abbia funzionato, come ha sottolineato il procuratore e come ribadisce il responsabile provinciale del Soccorso alpino, Matteo Gasparini : “Sono tutte supposizioni, ma credo ci sia stato un doppio problema: la rottura del cavo di trazione e il mancato funzionamento del freno di emergenza. Non sappiamo perché non si sia attivato, mentre nella cabina a valle ha funzionato”.
La mancata attivazione del freno, spiega, “ha fatto sì che la cabina, dopo la rottura del cavo di trazione, abbia preso velocità all’indietro, iniziando a scendere lungo il cavo di sostegno rimasto intatto, e alla fine abbia scarrucolato e sia caduta”.
Il gestore della funivia Stresa-Mottarone si difende: “Cause poco chiare”
“Il gestore della società Ferrovie del Mottarone, Gigi Nerini, è molto provato. Al momento non è chiaro quello che è successo”. Lo dice all’Agi l’avvocato Pasquale Pantano che assiste Nerini nell’inchiesta che dovrà far luce sull’incidente che ha provocato la morte di 14 persone. “Al momento le cause non sono chiare – prosegue Pantano – sappiamo che si è rotto il cavo trainante, il resto sono solo ipotesi. I controlli sono stati fatti in questi anni, è una funivia vecchia ma ‘aggiornatissima’ nel senso che è stata sottoposta a ripetute verifiche”.
Notte tranquilla per Eitan, il bimbo sopravvissuto: “Non resta che sperare”
“Ha passato una notte tranquilla, ora non resta che sperare. Abbiamo messo in campo tutte le nostre eccellenze e stiamo monitorando situazione minuto per minuto”. Così Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute, questa mattina davanti all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, dove è ricoverato Eitan, il bambino di 5 anni, unico sopravvissuto alla strage. “Attendiamo le prossime 48 ore, la situazione è critica ma fa ben sperare”, aggiunge La Valle.
Nessun parente, invece, si sarebbe ancora fatto vivo con il Regina Margherita per la salma del piccolo Mattia Zorloni, morto in ospedale dopo essere stato trasportato a Torino in elicottero in condizioni disperate.
I suoi genitori usono morti nell’incidente, mentre la sorellastra di Mattia ha scritto un post su Facebook ricordando il suo difficile rapporto con il padre.
(da La Repubblica)
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