GLI CHEF STELLATI FAVOREVOLI AL GREEN PASS PER I RISTORANTI: “AUMENTEREBBERO I CLIENTI, SAPENDO DI TROVARSI IN UN POSTO SICURO”
INFATTI, VERREBBE MENO LA DIFFIDENZA DI CHI ADESSO LI EVITA, MA VALLO A FAR CAPIRE AGLI IGNORANTI
Ancora non è stato deciso nulla, anche se alcuni esponenti del governo (vedi il sottosegretario alla Salute Sileri) ne hanno iniziato a parlare con insistenza.
L’ipotesi di imitare la Francia (e la Grecia, in parte) per quel che riguarda la certificazione verde per accedere ai locali al chiuso potrebbe diventare il prossimo tema di discussione all’interno del Consiglio dei Ministri.
Si parla, soprattutto, di green pass ristoranti per far accedere all’interno delle strutture (al chiuso) solamente cittadini vaccinati (o con tampone negativo, o certificato di Covid superato). Un’idea che sembra piacere anche ad alcuni tra i principali chef stellati italiani.
Nomi e ristoranti noti. C’è Carlo Cracco che al Corriere della Sera ha dichiarato:
“Poter garantire una sala sicura è il nostro sogno. Un ristorante Covid-free sarebbe bellissimo. Secondo me non è necessario avere il Green pass nelle aree esterne, nei dehors, ma se la misura passasse per le sale interne io non avrei problemi. Tutto pur di non richiudere per una nuova ondata di contagi”.
E sulla stessa lunghezza d’onda troviamo anche Niko Romito, titolare del ristorante “Reale” a Castel di Sangro (in Abruzzo):
“Quasi tutte le persone che entrano da me hanno già fatto la prima dose o addirittura la seconda. Credo che il Green pass al ristorante non cambierebbe nulla in termini di numero di clienti, anzi aiuterebbe le persone a capire che vaccinarsi è importante, per sé stessi e per gli altri. Non la vedo come una misura limitante, insomma, per me è corretto che nei luoghi pubblici si debba dimostrare di aver preso precauzioni contro il Covid”.
L’ipotesi (perché, al momento, non c’è nulla di definito e definitivo), dunque, sembra piacere ai volti più celebri della ristorazione italiana.
Al coro di Cracco e Romito, infatti, si aggiungono anche altre due voci. Lo chef Giancarlo Prebellini, in un’intervista rilasciata ad Huffington Post, ha candidamente affermato: “È comunque meglio chiedere il Green pass ai clienti piuttosto che vivere la situazione in cui siamo”.
Un pensiero condiviso anche dallo chef Pino Cuttaia: “Secondo me, non diminuirebbe il numero degli ospiti, anzi: questa modalità farebbe crollare le diffidenze di tanti che oggi non escono a mangiare fuori per la paura di essere esposti al virus”.
(da Huffingtonpost)
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