GLI SCIENZIATI SMENTISCONO LE BALLE DELLA MELONI: “UNA BUGIA IL PRIMATO DEI MORTI DELL’ITALIA”
“GRAZIE A MISURE E VACCINI SIAMO PASSATI DAL 5° POSTO DEL 2020 AL 53° DEL 2021”
L’Italia è il Paese che ha avuto più morti di Covid pur applicando le misure più pesanti di tutti: è ormai diventato un leit motiv quello della presidente del Consiglio Giorgia Meloni quando si tratta di commentare le politiche anti pandemia del governo Draghi, in particolare dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza.
Un tipo di narrazione molto cara anche al mondo No Vax ma che è falsa, visto che i numeri degli istituti internazionali che raccolgono i dati dicono che ci sono 24 Paesi che hanno avuto un numero di morti superiore in rapporto agli abitanti.
“Non è affatto vero quel che dice il governo», spiega Walter Ricciardi, igienista della Cattolica e già consulente di Speranza. «I dati rivelano che nel 2020, anno nel quale siamo stati investiti per primi dalla pandemia, siamo stati quinti al mondo per numero di decessi ogni 100 mila abitanti, dietro a Paesi come Perù e Belgio”. Se invece si osserva il 2021 “siamo al 53° posto. E questo è successo anche se la popolazione italiana è più anziana al mondo, e quindi più fragile ed esposta a un virus di questo tipo”. I numeri del 2021 sarebbero legati agli effetti delle chiusure e in generale delle politiche anti Covid adottate dal nostro Paese nel 2020, il primo ad affrontare la pandemia. “Un impatto importante per ridurre la mortalità lo ha avuto di certo la vaccinazione — aggiunge l’epidemiologo dell’Università di Milano Carlo La Vecchia — L’adesione degli italiani è stata subito altissima, siamo stati tra i più coperti, con Spagna e Portogallo”.
Ricciardi cita i numeri di una pubblicazione della stessa Cattolica, a firma di Michela Garlaschi. Il testo analizza più fonti. “I primi dieci posti nella classifica internazionale dei Paesi per numero di decessi da Covid ogni 100 mila abitanti, nel 2021 sono occupati da quelli dell’Europa orientale, a esclusione di Perù e Gibilterra — è scritto nel testo — La Bulgaria è al primo posto con 337 decessi (nel 2020 era occupato dal Perù, ora secondo). L’Italia nel 2021 è alla cinquantatreesima posizione con 107 decessi, appena dopo il Regno Unito con 111 decessi. Nel 2020 era quinta con 123”.
Nel 2022, la mortalità è stata un po’ ovunque inferiore agli anni precedenti. Lo studio della Cattolica non calcola il totale dei morti per 100 mila abitanti dall’inizio della pandemia ad oggi ma osservando i numeri pubblicati da “Our world in data” dell’Università di Oxford, che prende in considerazione tutti i Paesi, l’Italia è venticinquesima. Ha una mortalità inferiore, tra gli altri, a Perù, Bulgaria, Ungheria, Georgia, Croazia, Romania, Lituania, Slovenia, Grecia, Brasile, Stati Uniti, Cile e Regno Unito. Chi ha comunicato i dati a Meloni ha sbagliato.
Secondo Ricciardi “avremmo potuto certamente fare meglio, ma con misure ancora più dure, non più morbide. Ad esempio quelle che hanno adottato Germania e Francia, che hanno fatto lockdown nazionali molto più tempestivi e prolungati di noi: è anche falso, quindi, che noi abbiamo adottato misure più dure degli altri”.
Un’altra accusa rivolta dal governo attuale a quello passato è di non aver seguito la scienza affidandosi a decisioni politiche. “Sia il governo Conte che il governo Draghi hanno sempre posto l’evidenza scientifica alla base delle decisioni, facendosi supportare da Istituto superiore di sanità, Consiglio superiore di sanità e due Cts, dove c’erano scienziati e medici tra i più rilevanti e qualificati del Paese. Nel primo c’erano clinici di alto livello nel campo della pediatria, della geriatria, dell’anestesia, della pneumologia, dell’infettivologia. Non mi pare altrettanto basata sull’evidenza scientifica la decisione di riammettere il personale sanitario No Vax in grado di trasmettere l’infezione alle persone più fragili, in ambienti in cui il rischio dovrebbe essere minimizzato e non amplificato”.
(da agenzie)
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