GLI USA COSTRUIRANNO UN MOLO “UMANITARIO” AL LARGO DI GAZA, LA SFIDA DI BIDEN: “AIUTI URGENTI, NON POSSIAMO ASPETTARE ISRAELE”
CENTINAIA DI MARINES COINVOLTI NELLA MISSIONE MILITARE DI EMERGENZA
Un molo temporaneo al largo della costa di Gaza da cui distribuire in modo più massiccio e spedito gli aiuti umanitari di cui la popolazione palestinese ha urgente bisogno. È quello che intendono costruire gli Stati Uniti, come annuncerà questa sera (nella notte italiana) Joe Biden. Lo ha anticipato la Casa Bianca, a poche ore dal discorso sullo Stato dell’Unione che il presidente americano pronuncia tradizionalmente di fronte al Congresso in seduta congiunta. I funzionari dell’amministrazione Usa hanno dato per ora dettagli solo iniziali del progetto. Biden lancerà una «missione militare d’emergenza» per allestire un molo temporaneo – hanno indicato – in grado di accogliere navi cargo di grandi dimensioni che trasportino cibo, acqua, medicine e rifugi temporanei» dentro la Striscia. Una missione senza precedenti e “spettacolare” annunciata a pochi giorni dall’altrettanto inedito lancio di pacchi alimentari urgenti dal cielo su Gaza tramite tre C-130 dell’areonautica Usa. E un segnale chiarissimo tanto a Israele quanto a quella fetta di opinione pubblica americana, rilevante all’interno del Partito Democratico, che accusa Biden di fare troppo poco per mettere fine alla guerra a Gaza. La missione militare è stata concordata con un gruppo di «alleati e partner umanitari in Medio Oriente e in Europa», ha detto ancora la Casa Bianca. Pesa il mancato riferimento a Israele, che potrebbe dunque non essere stato informato o coinvolto nell’operazione. Biden «ha considerato tutte le opzioni e non ha voluto aspettare Israele», hanno confermato con lessico di rara durezza gli stessi funzionari
Soldati Usa a un passo dalla Striscia
Non è chiaro dove il nuovo porto galleggiante sorgerà esattamente, ma sembra che verrà prima costruito a bordo delle navi militari americane, poi posato nella zona marittima di destinazione, in prossimità della costa. Secondo il New York Times, l’operazione dovrebbe richiedere alcune settimane, coinvolgendo «centinaia se non migliaia di soldati americani a bordo di navi appena al largo» di Gaza. «No boots on the ground», si sono affrettati a precisare gli stessi funzionari della Casa Bianca che hanno anticipato la notizia: nessun soldato americano metterà piede cioè sul terreno della Striscia dov’è in corso la guerra. Per rispettare i limiti del mandato d’azione su cui Biden è stato chiaro fin dall’inzio della nuova crisi post-7 ottobre. Ma anche perché se ciò dovesse avvenire soldati americani ed israeliani rischierebbero di trovarsi faccia a faccia, impegnati in due tipologie di missioni completamente diverse, per non dire opposte. Con rischi incalcolabili. Saranno in ogni caso, a quanto sembra, a poche centinaia di metri di distanza. Tanto stretta quanto è quella ormai siderale che separa la Casa Bianca di Joe Biden dal governo di Benjamin Netanyahu, e dalla sua agenda.
(da agenzie)
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