I MELONES SFIORANO IL RIDICOLO CON L’ANSIA DI “FARE LA STORIA”
COME NO, E’ NOTO CHE LA STORIA LA FAI CON LOLLOBRIGIDA, SANTANCHE’ SANGIULIANO, NORDIO E DELMASTRO
Anche negli ultimi giorni i “Fratelli d’Italia” non hanno mancato di propinare ai cittadini un florilegio di sciocchezze. Ha iniziato il solito ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida il quale – nell’elogiare il progetto del ”servizio civile agricolo” da lui promosso – ha incredibilmente affermato che “per la prima volta i giovani potranno servire la Patria con un’attività di valore agricolo… invito i giornalisti a leggere la Costituzione. Quando si parla di servire la Patria significa rispettare la Costituzione”.
Forse questo gaffeur seriale non sa che soltanto in due articoli la Costituzione parla di “Patria”: all’art. 52, per il quale “la difesa della Patria è sacro dovere dei cittadini”, e all’art. 59 che prevede la nomina a senatore a vita dei cittadini “che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti”.
Non c’è chi non veda che trattasi di due situazioni straordinarie, eccezionali, distanti anni luce da quella del “servizio volontario agricolo”.
A sua volta, il “Fratello d’Italia” Fabio Tagliaferri – nominato amministratore delegato dell’Ales, società del ministero della Cultura con duemila dipendenti, e che si occupava di autonoleggio e assicurazioni con un massimo di dieci dipendenti – ha voluto ribadire il suo entusiasmo per i suoi “sponsor” affermando: “Ho il mito di Giorgia Meloni, passo le giornate a vedere i suoi video. Essendo uno che vuole imparare, lei è una che insegna”.
Evidentemente il “meloniano” non ha nulla di meglio da fare che “passare le giornate” ad ascoltare le continue distorsioni della realtà da parte della Meloni che – nel denunciare congiure e complotti contro il governo (anche da parte della magistratura) – è giunta ad affermare contro il vero: “Quando i nostri avversari non hanno trovato nulla per attaccarci, hanno dovuto inventarsi di sana pianta notizie false per farlo” aggiungendo: “Siamo sempre stati i giudici più implacabili di noi stessi e dobbiamo continuare a esserlo”.
Soprattutto il Tagliaferri “passa le giornate” ad apprendere dalla Meloni che “noi stiamo facendo la storia”.
A parte che si sfiora il ridicolo quando si afferma che “stiamo facendo la storia” con Lollobrigida, Santanchè, Sangiuliano, Nordio, Delmastro ecc. va detto che c’è del vero nell’affermazione della Meloni perché si “sta facendo” la peggiore “storia” dell’èra repubblicana: essa, da un lato sarà ricordata per aver portato alla massima estensione possibile la (già praticata) perversa pratica di familismo, di favoritismo, di occupazione sfrenata delle cariche degli enti pubblici con particolare riguardo all’informazione e alla cultura (da ultimo: il meloniano Giuli, ministro della Cultura senza laurea); dall’altro lato, questo momento storico sarà ricordato come quello di un governo che ha proposto e fatto approvare le leggi-bavaglio che limitano per i giornalisti il diritto costituzionale di informare e, per i cittadini, quello di essere informati; come quello di un governo che ha fatto approvare le leggi che incidono profondamente sul diritto al dissenso, criminalizzando le proteste che trovano origine nel disagio sociale; come quello di un governo che ha fatto approvare le demenziali leggi quali quella che abroga il reato di abuso di ufficio, consentendo così ai pubblici amministratori di violare impunemente la legge e privando i cittadini di tutela di fronte agli abusi e ai soprusi dei pubblici ufficiali, e l’altra secondo cui il giudice deve avvertire l’indagato che sul suo capo pende una richiesta di arresto del Pm, con tutte le conseguenze assurde e nefaste che ne derivano.
Ciò posto, si pone un interrogativo: riuscirà il fedele e sagace “meloniano” – che “è uno che vuole imparare” – ad apprendere, “passando le giornate” ad ascoltare il “Verbo” del “Mito”, qualcosa di diverso dalla sistematica, sterile, esaltazione del governo e del suo “Capo”? Crediamo proprio di no.
(da ilfattoquotidiano.it)
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