IL COLLE SBOTTA: NIENTE GRAZIA E BERLUSCONI VOLA IN RUSSIA
ENNESIMA VISITA ALLA’AMICO PUTIN… E UNO STUDIO LEGALE INTERNAZIONALE HA GIA’ FATTO AVERE AD ARCORE LA LISTA DEGLI STATI CHE NON PREVEDONO L’ESTRADIZIONE
Silvio Berlusconi novello Snowden?
Non sono stati pochi quelli che hanno caricato di significati misteriosi il prossimo viaggio in Russia del Cavaliere.
Perchè è parso strano un po’ a tutti che proprio alla vigilia dell’udienza Mediaset del 30 luglio, Berlusconi abbia sentito l’improvvisa voglia di rivedere l’amico Putin.
Partirà oggi per tornare (dicono) domenica sera a Milano.
Motivo? Nostalgia canaglia. Velata anche da qualche tono di pessimismo, “perchè se poi lo condannassero — sosteneva ieri il fedelissimo Valentino Valentini — possiamo scommettere che la prima cosa che gli leveranno sarà il passaporto…”.
E, dunque, meglio “andarlo a salutare adesso che poi, chissà quando potrà rivederlo”. Già , chissà .
Inutile, d’altra parte, sperare che sopraggiunga, in caso di condanna s’intende, la grazia del capo dello Stato, come da giorni una pressante campagna mediatica, portata avanti da Libero, cercava di ottenere.
Dal Colle è arrivata una risposta che ha colpito — e affondato — come una cannonata: “Sono solo speculazioni su provvedimenti di competenza del capo dello Stato in un futuro indeterminato — ha risposto Napolitano, imbestialito — segno di analfabetismo e sguaiatezza istituzionale”. Più di così.
Non domo, il presidente ha anche mandato un altro messaggio informale, nel quale ha parlato di “speculazioni che danno il senso di una assoluta irresponsabilità politica che può soltanto avvelenare il clima della vita pubblica” .
Si tratta insomma, di “abituali provocazioni di certi giornali che per la loro sguaietezza e rozzezza dal punto di vista istituzionale non meritano alcuna attenzione nè tanto meno alcun commento”.
Non poteva andare peggio.
Addio ipotesi grazia, dunque. Ma per niente addio all’ipotesi “fuga”.
Per la verità , non è proprio Berlusconi ad aver lavorato , in questi giorni, su un’ipotesi di piano B per farsi trovare all’estero il giorno della sentenza e decidere poi se rientrare o meno in Italia per scontare l’eventuale condanna.
“Berlusconi è un guerriero — commentava qualche giorno fa Guido Crosetto — non lascerebbe mai il Paese, ma giocherà tutta la sua partita facendo il martire della giustizia, persino passando 24 ore a San Vittore, se necessario…”.
E sarà anche così, ma i suoi (e in particolare i familiari) una “via di fuga” l’hanno comunque preparata.
Alcuni collaboratori della famiglia di Arcore hanno infatti dato mandato ad uno studio legale internazionale, che ha una delle proprie sedi a Ginevra, di disegnare un quadro di Paesi su cui poter andare a “svernare” in santa pace senza problemi di estradizione con l’Italia.
Certo, Valentini ha suggerito, fin da subito, proprio la Russia, dove Berlusconi troverebbe porte aperte e accoglienza sopraffina.
Il Cavaliere avrebbe anche altre soluzioni, Putin a parte.
Sembra che uno dei luoghi che potrebbe fare al caso suo sia il Nicaragua.
D’altra parte il suo amico Dell’Utri nel Paese di Daniel Ortega non è proprio di casa ma quasi e, com’è noto, di estradizione verso l’Italia (ma anche verso altri Paesi) l’ex guerrigliero sandinista non vuol sentir parlare.
Sarebbe un’extrema ratio, certo, solo nel caso in cui i giudici gli facessero davvero scattare le manette ai polsi.
Un’umiliazione, quella dell’arresto, a cui non si abbasserebbe mai: “Dopo tutto quello che ho fatto per questo Paese…”, ripetono in via dell’Umiltà .
Sara Nicoli
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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