IL GATTO E LA VOLPE CINQUESTELLE IN MISSIONE A ROMA PER RIPORTARE IN CASERMA LA TRUPPA AMMUTINATA
DA UN EX ELETTORE LEGHISTA (GRILLO) E DA UN EX CANDIDATO A LISTA APPARENTATA A FORZA ITALIA, CHE SI ASPETTAVANO I SENATORI CINQUESTELLE?
E come si guarderanno negli occhi l’uno con l’altro?
Manca poco all’incontro più dolente tra i vecchi capi padroni e il Movimento, o meglio la sua prima linea istituzionale e, comunque vada, entrambi i soggetti sederanno su una bomba innescata, perchè lo strappo consumato nell’aula del Senato sulla questione della clandestinità ha aperto una faglia che nessuno potrà ricomporre, la spaccatura non si chiuderà .
Grillo avrebbe garantito la sua presenza a Roma nelle prossime ore. Oggi? Domani?
à‰ grazioso assistere a questa incertezza perchè racconta storie non volendolo fare. Non è un mistero solo il «quando» e dovrebbe essere facile decidere, visto che a Roma tutti aspettano a braccia aperte e quindi chi fissa l’appuntamento è solo Grillo — ma anche il luogo.
Dove si vedranno per tentare di sciogliere un nodo tanto stretto? Non si sa, mentre pare certo che, come in altre occasioni, non ci saranno testimoni esterni a raccontare quel che accadrà , tanto per confermare la trasparenza della macchina da guerra del Movimento che aveva fatto dello streaming, della apertura all’occhio del web la sua bandiera.
Ma a questa trasparenza l’opinione pubblica ha imparato ben presto a rinunciare.
I dati della vertenza sono chiarissimi: da un lato, i senatori cinque stelle (seguiti da Pd e Sel) si sono fatti interpreti di un emendamento che sottrae la clandestinità dall’area dei reati; dall’altra, Grillo e Casaleggio che hanno invece criminalizzato questa iniziativa politica dichiarandola estranea al percorso della condivisione governato dal non-statuto, nonchè estranea, ancora, all’area programmatica adottata dal Movimento. Cioè, secondo il duo, i senatori del M5S sarebbero fuori linea, avrebbero tradito impegni e principi.
Può essere che abbiano ragione; ma allora perchè non vengono espulsi?
Perchè non si allestisce per loro la gogna del blog?
Perchè non viene loro riservata la sorte capitata a chi è apparso in un talk show pur senza averne il permesso?
Tra l’altro, il principio si è dimostrato mobile: adesso nei talk sohw si può andare a parlar di stelle, ma evitando scambi peccaminosi.
Il diritto si piega alla quotidianità , poveri quelli che hanno pagato prima che il principio ammorbidisse.
Ancora: chi ha firmato quell’emendamento non sembra avere alcuna intenzione di rimangiarsi ciò che ha fatto.
Aiutato, in questa fermezza, dal tono e dalla sostanza culturale che il post dei due padroni del marchio ha incredibilmente reso, questi sì, trasparenti.
In quella comunicazione, si denunciava come le scelte e le ambiguità del Movimento a proposito di questa umanissima e dolorosissima vicenda siano state legate non tanto a una convinzione politicamente formulata quanto piuttosto ad un calcolo elettorale. Uno stile inconfondibile, alle spalle di questa dichiarazione, che fa di Grillo e Casaleggio due formidabili cadaveri putrefatti.
SOTTO SCACCO
Del resto, non puoi votare Lega (come ha fatto Grillo), oppure una lista apparentata con il caimano (come ha fatto Casaleggio) e pensare di non condividere l’aria fredda da obitorio che aleggia in quei bacini culturali.
La verità è che sia Grillo che Casaleggio sono sotto scacco, ecco perchè non si avverte il fragore delle ghigliottine, nel web.
Nei blog, persino chi non solidarizza con la materia sostenuta dai senatori critica il post dei capi-padroni e ne obietta l’autoritarismo.
E per la prima volta, anche i fedelissimi accennano all’ipotesi di una possibile implosione del Movimento sotto l’effetto di questo improvvido colpo di maglio.
Così, ecco di nuovo il Movimento costretto ad occuparsi di questioni interne invece che dei problemi reali del Paese.
Di più: si trova in queste condizioni giusto perchè i senatori Cinque Stelle hanno deciso di occuparsi di quei problemi, ma senza tener conto del calcolo elettorale al quale i due padroncini tenevano e tengono sopra ogni altra cosa.
Non se ne esce: pochi ne parlano con chiarezza e senza ricorrere a uno psicologismo familista, ma è in discussione esattamente la relazione di potere sbilanciatissima che tuttavia ha portato i Cinque Stelle dal nulla al 25% dei consensi.
Quindi, contestare quella relazione equivale a mettere le mani nel talismano che ha garantito quella fortuna di consensi, nonchè ammettere che la presunzione di rappresentare destra e sinistra è una baggianata da circo.
Difficile.
Toni Jop
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