IL GIORNO DELL’ADDIO A WILLY, IL VESCOVO: “IL SUO SACRIFICIO COME UN GIOVANE CRISTO”
PRESENTI IL PREMIER CONTE, LAMORGESE E ZINGARETTI, L’ABBRACCIO DEI GENITORI, MIGLIAIA DI PERSONE RENDONO OMAGGIO AL GIOVANE
Duecento i palloncini bianchi lasciati andare, ‘liberati’ in cielo, tra lacrime ed applausi, dagli amici del 21enne. Si sono conclusi così i funerali di Willy. Alla fine delle esequie il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha abbracciato la madre e il padre di Willy, Lucia e Armando e la sorella Milena. “Ora ci aspettiamo condanne severe e certe”. Ha commentato il premier al termine della cerimonia.
“Willy “si è sacrificato sulla croce come un giovane Cristo. Per amore dell’amicizia che deve essere d’esempio chi vede come vita il culto della forza, della violenza”.
E’ il messaggio centrale dall’omelia pronunciata da monsignor Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli e Palestrina, che ha scelto il vangelo delle Beatidutini per ricordare il giovane ucciso a soli 21 anni, nel corso di una rissa, per proteggere un amico.
“Un fatto esecrabile che stamane ci vede riuniti insieme e per il quale il nostro cuore è profondamente scosso e colpito”, prosegue il vescovo Il giovane aveva “passione per lo sport ma senza fanatismi, nel rispetto per gli altri e nell’impegno per loro che, lungi da quegli atteggiamenti di indifferenza che spesso chi si dice adulto assume, ha portato Willy nella notte tra sabato e domenica scorsa a intervenire a favore di un amico per sedare una lite e perdere la vita in quella forma grande che Gesù ci ha insegnato nel Vangelo: ‘non c’è amore più grande di questo, dare la vita per gli amicì”. Gesù, ha detto ancora, “non ci ha liberati con la forza dei muscoli ma donando la propria vita sulla croce per amore e assicurando a tutti coloro che come Willy tentano di praticare il suo Vangelo, la vita eterna”.
Ma soprattutto Impegniamoci perchè la morte di un innocente con cada nel vuoto. “Perchè la morte barbara e ingiusta di Willy non cada nell’oblio impegnamoci tutti, istituzioni, forze dell’ordine, uomini e donne della politica, della scuola, dello sport e del tempo libero, Chiesa, famiglie e quanti detengono le chiavi di un potere enorme, quello dei media e in particolare dei media digitali, a comprometterci insieme, al di là di ogni interesse personale e senza volgere lo sguardo altrove fingendo di non vedere, a riallacciare un patto educativo a 360 gradi”.
n lungo applauso aveva l’ingresso del feretro di Willy Monteiro Duarte e della sua famiglia nel campo di Paliano. Subito dopo l’ingresso della bara, c’è stato un minuto di silenzio. Da ore centinaia le persone si erano messe in fila per assistere alla cerimonia. Ci sono il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e i sindaci di Paliano e di Colleferro, Domenico Alfieri
I parenti del ragazzo sono arrivati, in lacrime: sull’auto una fotografia del figlio ucciso. Familiari e amici indossano maglie e camicie bianche, come la maggior parte dei partecipanti: è stata una richiesta della famiglia del giovane, come “segno di purezza e di gioventù” aveva riferito il sindaco di Paliano.
I genitori del ragazzo hanno scortato la salma dal policlinico di Tor Vergata al campetto dove si svolgono le esequie. Mamma Lucia non perde mai di vista la bara del suo angelo. Al loro fianco il sindaco di Paliano Domenico Alfieri.
Nel campo sportivo, moltissimi ragazzi sulle sedie in plastica disposte sul manto erboso con maglie bianche e la scritta ‘Ciao Willy’. “Ora bisogna solo far sentire alla famiglia la vicinanza di tutti e pretendere presto giustizia.
La Regione pagherà e sosterrà la famiglia per le spese legali e uno degli istituti alberghieri della nostra regione sarà dedicato al nome di Willy”, ha ribadito Zingaretti prima di entrare nel campo. Mentre il premier Conte si è trattenuto a parlare con i sindaci dell’hinterland romano.
Gli fa eco il sindaco di Colleferro: “Il mio auspicio è che sia presto fatta giustizia e che si faccia chiarezza presto sulle responsabilità di ognuno. Il mio appello a testimoniare è stato ascoltato e si sono aggiunti testimoni” aggiunge Pierluigi Sanna.
E la procura di Velletri ha modificato il capo di imputazione per i quattro giovani arrestati per la morte del 21enne, da omicidio preterintenzionale e omicidio volontario. Al momento, fanno sapere gli inquirenti, non ci sono altri indagati, oltre ai fratelli Marco e Gabriele Bianchi, a Mario Pincarelli e a Francesco Belleggia, quest’ultimo ai domiciliari. Il ragazzo citato nell’informativa della Procura di Velletri, seppur presente al momento dei fatti, non è iscritto nel registro degli indagati.
(da agenzie)
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