IL GIOVANE CRESCIUTO IN GERMANIA SI E’ SUICIDATO DOPO ESSERE STATO RIMPATRIATO
IL MINISTRO DEGLI INTERNI TEDESCO CHE AVEVA GIOITO PER AVER RIMPATRIATO 69 RICHIEDENTI ASILO AFGHANI ORA PUO’ BRINDARE
La vicenda è stata raccontata da Handelsblatt: nel giorno del suo 69esimo compleanno il ministro dell’Interno Horst Seehofer, che aveva minacciato di far cadere la Merkel salvo poi rimangiarsi tutto qualche giorno fa, si era rallegrato del rimpatrio in Afghanistan di 69 richiedenti asilo avvenuto nel giorno del suo compleanno (è nato il 4 luglio).
La storia del rimpatrio dei 69 richiedenti asilo aveva suscitato polemiche in Germania perchè l’Afghanistan non è un paese pacificato — e quindi non poteva essere considerato sicuro per i richiedenti asilo — e perchè un accordo con Kabul prevedeva che i rimpatri non avvenissero per più di cinquanta persone in contemporanea.
Ma ora la storia ha avuto uno sviluppo imprevedibile: uno dei richiedenti asilo tornato in Afghanistan nei primi giorni di luglio si è impiccato.
Un dirigente del ministero dei rifugiati di Kabul ha fatto sapere che è stato trovato morto nella stanza allo Spinsar Hotel che gli era stata fornita dall’Organizzazione Internazionale per la Migrazione (IOM), che ha confermato successivamente il decesso.
Il 23enne era arrivato dalla provincia di Balkh e aveva vissuto in Germania per otto anni, più precisamente ad Amburgo.
(da agenzie)
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