IL LEGHISTA ALESSANDRI MERITEREBBE UNA MULTA: NON CONSULTA IL VOCABOLARIO
IL DEPUTATO LEGHISTA IN EMILIA E’ CONTESTATO DALLA BASE E ALLA CAMERA RIMEDIA BRUTTE FIGURE… CONTESTA CON UNA INTERPELLANZA IL DIRITTO DI DUE GENITORI MAROCCHINI DI CHIAMARE IL LORO BIMBO JIHAD “PER IL SIGNIFICATO VIOLENTO DEL NOME”… IL GOVERNO RISPONDE: “VUOL SOLO DIRE UOMO FORTE, CORAGGIOSO, DIFENSORE DAI SOPRUSI”
L’ on. Angelo Alessandri è ormai un mito in Emilia: dopo essersi fatto pagare le multe per le infrazioni automobilistiche dalla segreteria nazionale della Lega, dopo essere stato accusato dal suo vice Lusetti di varie nefandezze (che sono costate al Lusetti l’espulsione dal partito), dopo non aver versato le quote alla federazione di competenza e aver scapolato pure di pagare l’affitto del suo studio emiliano di parlamentare (cose di cui abbiamo ampiamente parlato in precedenti articoli), ora si è pure distinto per la attività parlamentare.
Invece che dedicarsi a risanare la profonda crisi della Lega in Emilia che si sta sfasciando nella lotta tra i suoi adepti e i suoi contestatori interni, e mentre i giudici hanno messo sotto inchiesta anche il capogruppo leghistan in Regione per la questione dei resoconti delle spese elettorali, ecco Alessandri che presenta una interpellenza al ministro Maroni.
Tutto trae origine dal nome Jihad, scelto da una coppia di marocchini per il loro bambino, nato a Mirandola la notte di capodanno del 2008.
A gennaio 2009, il quotidiano la Padania aveva ripreso il caso e Alessandri non si è lasciata scappare l’occasione per rimediare una brutta figura: ha subito presentato una interpellanza perchè “il caso merita una speciale attenzione, sia per lo sviluppo equilibrato del bambino, sia per il significato violento del nome”.
Maroni, per evitare di essere convolto nella brutta figura, fa rispndere al sottosegretario all’Interno Michelino Davico che pone fine alla questione sollevata dal Carroccio.
“Il nome Jihad significa lottatore, uomo forte, coraggioso, difensore dei soprusi, nulla a che vedere con la guerra santa, soprattutto quando si tratta di musulmani che non hanno mai manifestato posizioni riconducibili al fondamentalismo islamico”.
La risposta smonta la tesi del povero Alessandri che sperava di conquistare qualche prima pagina: sia la prefettura di Modena che il consolato del Marocco hanno confermato che non c’era motivo di bloccare il nome del bimbo in quanto l’etimolgia indica “un uomo forte e coraggioso”.
Dopo tante multe (non pagate di tasca sua) per eccesso di velocità , stavolta Alessandri metriterebbe una multa per mancanza di consultazione del vocabolario.
Sperando che il segretario amministrativo nazionale Belsito non metta anche questa in pagamento.
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