IL M5S RINUNCIA A CORRERE A CHIAVARI, I VERTICI GRILLINI NEGANO IL SIMBOLO AL CANDIDATO SCELTO DALLA BASE
ESPLODE UN ALTRO CASO IN LIGURIA DI “DEMOCRAZIA ETERODIRETTA”, LA BASE DENUNCIA: “ABBIAMO SEGUITO LO STATUTO, CASALEGGIO NON SI E’ NEANCHE DEGNATO DI RISPONDERCI”
Roberto Traversi non sarà il candidato sindaco del Movimento cinque stelle a Chiavari. Non ha ottenuto il simbolo e non potrà presentare la lista pentastellata. Vanificato il lavoro portato avanti negli scorsi mesi dai militanti per partecipare alle elezioni amministrative.
La candidatura dell’architetto, che il diretto interessato non ha mai confermato (ma neppure smentito), non è stata avallata dalla sede milanese del Movimento, che fa capo alla società Casaleggio associati e a Beppe Grillo e che decide di concedere oppure no il simbolo agli aspiranti sindaco.
Una scelta clamorosa, sulla quale nessun esponente del Movimento, in questa fase, accetta di rilasciare dichiarazioni.
I grillini, dunque, rinunciano alla competizione sia perchè avrebbero manifestato l’intenzione di non correre con una lista civica sia perchè l’imminenza dei termini per depositare le candidature (le 12 di sabato) non lascia loro spazi di manovra.
Dopo il caso Genova – dove il “metodo” annunciato da Grillo è sfociato in un contenzioso giudiziario e nella candidatura extramovimento della grillina Marika Cassimatis, alternativa al rappresentante ufficiale dei Cinque stelle, Luca Pirondini – si apre quello di Chiavari e nei prossimi giorni, probabilmente, saranno propri i militanti a fare chiarezza sull’accaduto.
Quel che trapela, per adesso, è molto malcontento e anche una certa irritazione sulla strategia di Casaleggio associati e dei vertici del Movimento.
I Cinque stelle locali avrebbero seguito il percorso indicato dal Movimento per inoltrare le candidature e seguito le regole statutarie.
Non si spiegano, dunque, il silenzio con cui è stato accolto il loro progetto e la mancanza di trasparenza verso un candidato sindaco voluto dalla base e non scelto, come accaduto, tra mille polemiche, in altre città , attraverso la consultazione on line.
(da “il Secolo XIX”)
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