IL NUOVO MOTTO DELLA MELONI: IO, PATRIA E FAMIGLIA: LA FRONDA DEI “GABBIANI” DI FRATELLI D’ITALIA RIBOLLE DOPO LA “PROMOZIONE” DI ARIANNA E FAZZOLARI
I RAMPELLIANI CHIEDONO “MAGGIORE COINVOLGIMENTO E UN CONGRESSO” (E SI BECCANO UN “NO” SECCO DA DONZELLI) – VELENI ANCHE SULLA ONNIPRESENTE SEGRETARIA DELLA PREMIER PATRIZIA SCURTI: “NON CONDIVIDE L’AGENDA, NON FA LAVORARE NEMMENO LO STAFF PIÙ STRETTO”
Io, patria e famiglia. Giorgia Meloni accorcia ancora di più la catena di comando fra Palazzo Chigi e Via della Scrofa ed ecco sgorgare rivoli di veleni. Tra chi assicura di non essere stato ridimensionato (vedi Giovanni Donzelli dentro Fratelli d’Italia) e chi nella riorganizzazione della comunicazione del governo e del partito (la stessa cosa) non ci sta a passare da scavalcato.
Le due notizie rivelate dal Foglio hanno agitato il rientro di ieri a Roma della premier dopo le ferie. La prima: Arianna Meloni, sorella maggiore della “capa” e partner del ministro Francesco Lollobrigida, diventerà responsabile della segreteria politica (oltre che del tesseramento). Per un bel pezzo del partito è una mossa per limitare il potere assunto dal “Donze”, l’unico della generazione Atreju a non ricoprire incarichi di governo o parlamentari.
Il partito parla e ribolle. Il deputato rampelliano (corrente Gabbiani di Colle Oppio) Massimo Milani chiede “un congresso e maggiore coinvolgimento”. E si becca un “no” secco da Donzelli, che lo ha commissariato alla guida della federazione di Roma.
Discorso più complesso per la seconda notizia rivelata sempre da questo giornale: il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari dal primo settembre, in concomitanza con l’uscita di Mario Sechi verso la direzione di Libero, è stato nominato coordinatore della comunicazione con un messaggio in una chat di big e staff di Palazzo Chigi (chat chiusa ieri dalla premier).
E poi ci sono anche gli scontenti dell’onnipresente Patrizia Scurti – “la segretaria non condivide l’agenda della premier: non fa lavorare nemmeno lo staff più stretto”, si mormora nel Palazzo – e così via.
E’ tutto un Io, patria e famiglia. Con i primi veleni dopo nemmeno un anno di governo. Dalla Lega già se la ridono: “Palazzo Chigi fa questo effetto: auguri”.
(da Il Foglio)
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