IL RISCHIO CHE DRAGHI MOLLI IL GOVERNO
NESSUNO PUO’ OBBLIGARLO A SOPPORTARE LE CONDIZIONI DI UN SEQUESTRATORE DI PERSONE
Il premier Mario Draghi tratta per il Quirinale. Ma fa sapere che al governo non resterà ad ogni costo: «Lo farò solo se potrò lavorare per raggiungere gli obiettivi». Ma la trattativa più difficile è quella per il governo che verrà.
Perché per mandare Draghi al Colle il centrodestra vuole un esecutivo con i leader tra i ministri. E l’ex presidente della Banca Centrale Europea non vuole (e nemmeno può) dare queste garanzie. Intanto Matteo Salvini è tentato dalla prova di forza. E propone il nome del presidente del Consiglio di Stato ed ex ministro Franco Frattini. Così, mentre la prima giornata di voto per il Colle si chiude con 672 schede bianche, la partita si fa sempre più incerta.
«Cosa volete che faccia?», ha detto ieri Draghi durante gli incontri con i leader dei partiti. Ma ha anche aggiunto altro, specificando che non ha intenzione di rimanere al governo ad ogni costo: «Lo farò se avrò la possibilità di lavorare per raggiungere gli obiettivi prefissati».
Un Whatever it takes rivolto però alla politica e non ai mercati: SuperMario è deciso, quello del Quirinale costituirà un punto di svolta. Se va al Quirinale, non vuole mettersi con il bilancino a far nascere un governo che accontenti i leader di partito per poi rimanere immobile fino alla fine della legislatura. Se rimane a Palazzo Chigi, d’ora in poi più decisioni e meno trattative infinite con i capidelegazione.
(da agenzie)
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