IN PROVINCIA OCCORRE IL “PASSPORT†DIPLOMATICO DEL PD
PER LA PROMOZIONE TURISTICA LA PROVINCIA DI GENOVA PUBBLICA “PASSPORT”, UN OPUSCOLO CHE VIENE REGALATO IN 28.000 COPIE… INDOVINATE PER 40.000 EURINI ANNUI CHI LO REDIGE? OTTAVIO TRAVERSO, CHE CON LA SOCIETA’ IMAGE CURA DA ANNI I SITI DEI DS E ORA DEL PD… E’ UNA CONSULENZA ESTERNA, MA IN PROVINCIA SI E’ FATTO L’UFFICIO E GESTISCE LE SUE COSE.
Il turismo in Italia sarà pure in crisi verticale, ci sarà pure il crollo delle presenze, ma in Provincia si tira diritto, come ai tempi del Duce, anzi la tiratura tira, eccome. Il fatto che per collaborare con certi Enti, è notorio, ci voglia la tessera o l’appoggio di un partito, non è requisito richiesto presso l’Amministrazione provinciale di Genova, dove basta il passaporto, anzi il Passport, una modesta pubblicazione mensile che contiene le date degli appuntamenti a Genova e provincia, i musei e gli itinerari culturali. Un vademecum di quanto avviene nel territorio provinciale che possa interessare il turista.
Visti i risultati ( 28.000 copie la tiratura dichiarata), verrebbe da dire che serve a poco, ma diamo per acquisito che qualcuno dia una scorsa alla pubblicazione, distribuita ovviamente gratuitamente a monte e a valle, al mare e in collina. Intanto, considerando le giacenze, sarebbe opportuno che qualcuno verificasse sia la tiratura reale che le copie distribuite realmente e facesse la tara delle rese.
Magari ci si accorgerebbe che non vale la pena, per fare il bollettino parrocchiale di qualche sindaco amico, spendere 120mila euro in tre anni di “esecuzione dei servizi editoriali”. La delibera della Provincia ricorda che tale pubblicazione nasce nel 1995 e non può farne più a meno, “tenuto conto che l’iniziativa si è rilevata di particolare interesse sia per la qualità che per la quantità di Enti pubblici e privati coinvolti nell’elaborazione di Passport, sia per il conclamato successo (sic) in termini di riconoscimenti rilevabili ( udite, udite) dal progressivo estendersi della rete di distribuzione”.
In pratica il successo di una pubblicazione non è data dalle copie vendute, neanche da quelle effettivamente ritirate dal turista o dal cittadino, ma dal fatto che i dipendenti della Provincia lo portino nei vari Comuni ( pochi). Se poi lì le copie le buttassero in discarica, non avrebbe importanza, la cosa essenziale è averle consegnate, nessuno chiede un rendiconto.
E le pile di Passport abbandonate si notano in più posti, ma evidentemente la cosa non interessa nessuno. L’importante è stanziare 40mila euro l’anno.
E a chi vanno questi 40mila eurini da anni e anni? A chi cura la redazione, ovvero alla società Image di Ottavio Traverso, deus ex machina diessino che, guarda caso, cura l’edizione on line del sito del Pd ligure, dell’ex sito Ds genovese e le pubblicazioni stampate di un sacco di altri Enti, stranamente collegati dalla stessa matrice politica targata Ds .
Vediamoli un po’ quali sono: Coordinamento regionale ligure del Pd, progetto Credits del comune di Ronco Scrivia, mensile Valle Scrivia, Confesercenti Liguria, Ds Genova, Comune di Rossiglione, Carcere e informazione, in collaborazione col Comune di Empoli, per limitarci ai più noti.
In pratica chi cura i siti partitici della sinistra, da anni lavora per la Provincia di Genova, con l’assistenza di due collaboratori dipendenti della Provincia.
In pratica il Traverso è un collaboratore esterno, ma la Provincia gli mette a disposizione pure due dipendenti e la sede della Image, che risulta ufficialmente in via Orefici 9-10, viene citata su Passport come se fosse in Provincia, precisando i numeri di telefono interni della Amministrazione. Invece che farsi almeno il lavoro a casa propria, siamo arrivati al punto che il Traverso si è fatto il suo bravo ufficio in Provincia e usufruisce delle apparecchiature dell’Ente, dove nessuno controlla se ad. es. telefona per Passport o per altre pubblicazioni sue private. Il tutto per appena 4mila eurini al mese stanziati, più due dipendenti, i telefoni e i supporti logistici a sua scelta.
Per una pubblicazione che, se scomparisse, non se ne accorgerebbe nessuno, forse l’Amiu che vedrebbe calare il materiale cartaceo in discarica.
La rendita decennale vale ben un passaporto…
Brunetta, quando ti svegli, dai un’occhiata alle consulenze della Provincia di Genova, magari per entrare procurati un passaporto diplomatico, qua usa solo il passport del Pd, con relative “marchette”, timbri e firme ben in vista.
Leave a Reply