“INCONSAPEVOLI E IRRESPONSABILI”: L’ORDINANZA FA IL RITRATTO DELL’IMPUNITA’ DEI TROPPI TURISTI (SPESSO USA) CHE CONSIDERANO LO SBALLO A ROMA COME RITO DI PASSAGGIO
IL GIOVEDI’ SERA A TRASTEVERE E CAMPO DEI FIORI IL RITO DI UBRUIACARSI E’ UNA PRASSI
“Totale inconsapevolezza”, “immaturità eccessiva”, “totale assenza di autocontrollo e capacità critica”. Dall’ordinanza firmata dal gip di Roma, Chiara Gallo, emerge come Elder Finnegan Lee e Gabriel Christian Natale Hjorth, arrestati per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, avessero affrontato il proprio viaggio nella Capitale.
Un viaggio slegato dalla responsabilità e affrontato invece con un senso di impunità come capita a tanti ragazzi stranieri, in particolare statunitensi alla volta della città eterna, considerata qualcosa a metà tra luna park dello sballo e rito di passaggio.
I due ragazzi americani quella sera cercavano la droga ma erano già pieni di alcol.
Non una novità per il giro di giovani americani che bazzicano la Capitale per studio o anche solo per una fugace vacanza. Il giovedì sera poi è proprio una delle serate clou dello sballo.
Il Thirsty Thursday in inglese, ovvero giovedì assetato. Dove è normale fare il tour dei locali di Trastevere e Campo dei fiori per ubriacarsi con pochi euro. Un vero e proprio divertimentificio al confine tra lecito e illecito, che in passato è già finito più di una volta nella pagine di cronaca nera.
Ed è proprio in una di quei giovedì, il 25 luglio, con un caldo afoso che non fa respirare, che Elder Finnegan Lee e Gabriel Christian Natale Hjorth decidono di cercare un po’ di droga, qualche grammo di coca che amplifichi lo sballo.
Ma che tipi sono questi due californiani originari di San Francisco che per il loro viaggio nella capitale italiana hanno messo in una valigia imbarcata nella stiva un coltello militare di 18 centimetri? Secondo il gip di Roma che ha scritto l’ordinanza di convalida del fermo e applicazione della della custodia cautelare in carcere, sono sicuramente due soggetti pericolosi e capaci di ripetere reati simili.
“Concreto è il pericolo di reiterazione di reati analoghi desumibile dalle modalità e circostanze del fatto – spiega il gip – e in particolare dalla disponibilità di armi di elevata potenzialità offensiva, dalla concatenazione dei crimini perpetrati in brevissimo lasso di tempo nella totale inconsapevolezza da parte degli indagati, del disvalore delle proprie azioni”.
Elemento che, continua il giudice, appare “evidente anche nel corso degli interrogatori durante i quali nessuno dei due ha dimostrato di aver compreso la gravità delle conseguenze delle proprie condotte, mostrando una immaturità eccessiva anche rispetto alla giovane età , dal grado di violenza che connota le condotte di entrambi”.
Sempre secondo il gip, il fatto che i due indagati al momento del crimine avessero già bevuto alcol e fossero in cerca di droga testimonia “la loro totale assenza di autocontrollo e capacità critica e di conseguenza rendono evidente la loro elevata pericolosità sociale”.
Insomma, i due sono venuti, come tanti altri, in vacanza nella Capitale dall’America per un soggiorno all’insegna del divertimento. Alloggiavano in un albergo a 4 stelle nel quartiere Prati. Ed è lì che sarebbero tornati a dormire, dopo l’omicidio, commesso materialmente da Finnegan, a pochi passi dall’hotel.
Uno dei due, il presunto killer, proviene da una famiglia facoltosa di San Francisco, di cui entrambi i ragazzi sono originari, e sarebbe stato lui a pagare il soggiorno nell’albergo anche per l’amico.
Sempre Finnegan fa uso di psicofarmaci, secondo quanto emerge dalla Procura di Roma: nella stanza gli inquirenti hanno trovato un flacone di Xanax. Gabriel Christian Natale Hjorth si trovava in Italia da una settimana perchè era venuto a trovare alcuni parenti italiani.
L’amico, il presunto killer che ha confessato, lo ha raggiunto dopo. Entrambi frequentavano un college a San Francisco e Lee Elder Finnegan era in possesso di una carta di credito di lusso, a conferma della sua provenienza del ragazzo da una famiglia benestante.
Elder, Fin per gli amici, su Instagram è il “Re del Nulla”, uno per cui “la morte è assicurata, la vita no”. È descritto come un ragazzo “sempre ben vestito, alla moda”, ma non estraneo alla droga e all’alcol. E ancora più oscuro sembra emergere il ritratto di Gabriel Natale Hjorth, l’amico complice. “Ho sempre saputo che era un cattivo ragazzo. È conosciuto come un delinquente”, afferma con alcuni media locali Tommy Flynn, compagno di classe di Natale-Hjorth al liceo Tamalpais, nella Mill Valley, un sobborgo benestante a 16 chilometri da San Francisco.
A scuola aveva la reputazione del “violento, di uno che picchiava gli altri ragazzi” spiega Flynn. “L’ho sempre visto come un pò sospetto, ma mai così male”, dice Charlie Lupenow, un altro compagno di classe di Natale.
Un altro compagno, che preferisce non rivelare il suo nome, lo descrive come un “folle quando era sotto l’effetto delle droghe. Era conosciuto come uno spacciatore”. Gabriel, giocatore di lacrosse, si è diplomato insieme a Elder nel 2018, senza grandi riconoscimenti o onorificenze scolastiche.
Elder è invece descritto da una delle vicine di casa della sua famiglia un “bravo ragazzo”. “Lo conosco da quando è nato, è uno ragazzi più bravi del quartiere. Non riesco a immaginarlo commettere un gesto simile” dice incredula e “scioccata” Gloria Keeley. Ma non tutti nel vicinato sono d’accordo, alcuni lo definiscono un “piantagrane”, non estraneo a droghe e armi e spesso “ubriaco”: “si è sentito male davanti casa nostra diverse volte” afferma un vicino.
(da “Huffingtonpost”)
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