INTERVISTA AL SOCIOLOGO PAOLO GERBAUDO: “POLITICA-ZOMBIE. GLI ESCLUSI SI DIFENDERANNO CON UN NUOVO MOVIMENTO”
“IL MARE SI STA INGROSSANDO, ARRIVERA’ L’ONDA”… “I SOVRANISTI HANNO DIMOSTRATO DI NON AVERE ALCUN PROGETTO PER L’ITALIA, HANNO GIA’ PERSO”
Professor Gerbaudo, neanche la love story del ministro pasticcione, il film dell’amata che prende possesso delle carte del G7, i farfugliamenti e i ricatti che sono seguiti, hanno smosso l’opinione pubblica. Non un alito di protesta. Un popolo distante, assente, senza il minimo interesse.
Da tempo è in atto una regressione della vita civile e da tempo i pezzi vitali della società, dai 18 anni in su, si ritrovano sempre più spesso altrove, destinano in altri luoghi le proprie speranze di vita e anche gli interessi.
La politica è divenuta questione dell’età matura, affare esclusivo della società dai capelli grigi.
Guardano la politica dalla tv, un po’ la interrogano dai social, ma non hanno tempo, voglia e forse la forza di scendere in piazza. Perchè i corpi giovani scendono in piazza, gli altri seguono. Ma le giovani generazioni sono escluse dalle decisioni pubbliche.
E quindi non c’è speranza?
Ed è un fatto che la reputazione della politica sia giunta a un livello così basso che è ipotizzabile l’incubazione di un nuovo movimento, di un secondo tempo della protesta.
Lei avverte: il mare sembra piatto ma invece si sta gonfiando.
Quando il deficit di rappresentanza è così alto e lo scontento così diffuso si concretizza quella che appare come una necessità di difendere la propria vita, di difendere se stessi dai soprusi: l’ultima istanza cioè.
In Italia abbiamo detto che l’antipolitica ha fatto il suo tempo.
Dire dell’antipolitica come di una disgrazia intanto è procedere in una definizione che spesso non trova senso logico. Se ne fa un uso spropositato di questa parola.
Questa parola è la trincea di chi pensa che i Cinquestelle siano stati il male assoluto.
I Cinquestelle hanno goduto di un successo fulmineo e non hanno avuto il tempo di comprendere che non si può essere insieme movimento e partito allo stesso tempo. Il movimento ha purezze che il partito non può contemplare, ha slogan che il partito non può sempre coniugare, propositi che il partito spesso deve negoziare con altri.
Quindi?
Non sarò tra coloro che guardano dall’alto in basso i Cinquestelle. Secondo me hanno provato a scuotere l’aria, sono stati anzi gli unici che l’hanno scossa, e l’hanno fatto con le forze che avevano, con l’esperienza che avevano. Bisogna invece esserne abbastanza grati.
S’era detto che i social avrebbero sostituito i partiti, internet avrebbe dato la legnata finale al piccolo mondo antico.
Il digitale è un corredo esterno, è la gamba sociale ma non il sostituto del corpo fisico.
Siamo alla rivincita della carne viva sui like? Torneranno le sezioni?
Le sezioni no. Ma si ricordi che al tempo della primavera araba in Egitto il potere decise di chiudere i caffè, che erano i luoghi dove i ragazzi si ritrovavano anche per fare politica.
Si innoverà l’architettura degli spazi politici.
Vedrà che nasceranno spazi in cui l’intrattenimento ludico intersecherà l’incontro politico.
Quindi internet non è il sostituto funzionale delle nostre vite.
Il digitale serve a comunicare, connettere, collegare, propagandare. Ma non sarà il luogo della strategia, del confronto.
I Cinquestelle avevano i meet up. Già preistoria?
Abbiamo capito che i meet up non bastano. Si ritornerà alle riunioni, ai corpi che si incontrano, si riconoscono, prendono confidenza, e si scontrano. Certo non saranno quelle adunate che ricordiamo del Novecento ma qualcosa di affine.
Professore, ritorneremo in piazza?
La piazza servee
Ma la destra non doveva esibire una cultura nuova di governo?
La destra ha dimostrato di non avere nessun progetto di Paese. Vive di un nostalgismo sbiadito, a volte riciccia un berlusconismo fuori tempo e poi tanto opportunismo. La destra politicamente ha già fallito.
Della sinistra non parliamo.
Qui in Spagna sono nati nuovi partiti, nuovi media e nuove piazze. C’è più vitalità a sinistra.
Qui in Italia tutti a ridere del ministro ‘nnammurato
Il sorriso, lo sfotto è purtroppo un processo consolatorio, come un farmaco che ci fa dire: quelli sono davvero peggiori di me, sono veramente più incapaci.
Ma schernire la destra al governo non rende innocenti chi resta alla finestra.
Penso infatti che il mare si stia ingrossando e arriverà l’onda…
(da ilfattoquotidiano.it)
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