ITALIA PRIMA IN EUROPA PER IMPRESE GUIDATE DA UNDER 35
DOPPIATI I COETANEI TEDESCHI… SONO 600.000 LE AZIENDE CON UN CAPO SOTTO 35 ANNI… 325 APERTURE AL GIORNO, BOOM AL SUD
C’è un settore in cui siamo primi in Europa. E doppiamo addirittura la Germania: le imprese condotte da under 35. Sono 600 mila in tutto, con un saldo positivo record di 50 mila nei primi nove mesi di quest’anno, al ritmo di 325 aperture al giorno.
I giovani italiani insomma sono i più intraprendenti, quando si tratta di lanciarsi in nuovi business. Specie al Sud e nel commercio al dettaglio. E con un grandissimo interesse di ritorno per l’agricoltura.
Bamboccioni a chi?
I nuovi dati, rielaborati dalla Coldiretti nella ricerca “Bamboccioni a chi? I giovani italiani che fanno l’impresa”, rivelano che le imprese giovani sono il 9,8% delle pmi italiane e quasi un terzo delle nuove aperture nel 2016.
Un risultato che solo apparentemente stride con il 67% degli under 34 ancora a casa con mamma e papà , la percentuale più alta in Europa dopo la Slovacchia.
Famiglia come palestra.
“La famiglia in Italia è un punto di riferimento perchè ha le risorse per sopportare meglio la crisi, ma è anche un presidio di imprenditorialità diffusa”, ragiona il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. “In molti casi è una palestra ed un trampolino di lancio per consentire ai giovani di esprimere la propria creatività “. E in effetti le imprese familiari in Italia sfiorano il 60% nel mercato azionario e il 90% in settori come l’agricoltura.
Commercio e agricoltura i preferiti.
Ma quali sono i i settori di interesse degli under 35? Su 90 mila nuove imprese, aperte tra gennaio e settembre di quest’anno (mentre 40 mila chiudevano), 11 mila sono nel settore del commercio al dettaglio, 7.569 in agricoltura e allevamento, oltre 7 mila nelle costruzioni specializzate, 4.717 in attività di ristorazione e 2.882 nei servizi alla persona. Dal punto di vista territoriale, vince il Sud (34.334), seguito da Nord Ovest (21.611), Centro (18.064) e Nord Est (quasi 14 mila).
Piccolo è bello.
L’Italia è al top in Europa anche per l’alto numero di piccole e piccolissime aziende (e la polverizzazione non sempre è un vantaggio): 3,8 milioni contro 2,9 milioni del Regno Unito, 2,7 milioni della Polonia, 2,4 milioni della Germania, 2,2 milioni della Spagna e poco sopra i 2 milioni della Francia. Ma dei quasi 4 milioni di pmi tricolori, il 30% è guidato da under 40, contro il 33% di Londra, il 35% di Varsavia, solo il 21% di Berlino, il 28% di Parigi e come Madrid.
Agricoltori di prima generazione.
Molte new entry si registrano nel settore agricolo. Secondo un’analisi Coldiretti/Ixe’, la metà degli agricoltori di prima generazione (che vengono da altri settori o da diversi vissuti familiari) è dotata di laurea, il 57% ha fatto innovazione, il 74% è orgoglioso del lavoro fatto e il 78% è più contento di prima. Tra l’altro, le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% e il 50% di occupati per azienda in più.
Sgravi per le assunzioni.
La legge di bilancio, ora all’esame del Parlamento, prevede poi l’esonero dei contributi previdenziali al 100% per le assunzioni dei giovani agricoltori under 40 per i primi tre anni. E poi del 66% e 50% per il quarto e quinto anno.
“Abbiamo costituito una apposita task force che opera anche a livello territoriale per sostenere i giovani interessati con tutte le informazioni, ma anche tutor, corsi di formazione e consigli per accesso al credito”, assicura la delegata nazionale dei giovani della Coldiretti
Maria Letizia Gardoni.
(da “La Repubblica”)
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