LA BANDA DEGLI AGHI E’ STATA PRESA: SONO QUATTRO RAGAZZI ITALIANI “ANNOIATI”
DUE DENUNCIATI A PIEDE LIBERO, DUE RICERCATI, HANNO TRA 25 E 28 ANNI… SPARAVANO DARDI SUI PASSANTI DA UNA PORSCHE CAYENNE, CINQUE I FERITI
Come per tutti i grandi gialli, alla fine la soluzione era a portata di mano: a lanciare gli aghi lunghi dieci centimetri a Torino erano quattro ragazzi.
Hanno ferito cinque persone nella zona tra piazza Rivoli e Corso Lecce il 25 settembre, ma non c’era nulla dietro il loro gesto: le vittime erano state scelte a caso e non c’era veleno negli aghi.
Due sono stati denunciati, altri due sono ancora ricercati.
La polizia era sulle tracce da giorni di due automobili che avevano percorso le strade a bassa velocità sfiorando i marciapiedi, come hanno testimoniato i filmati delle telecamere.
Dopo qualche ricerca i poliziotti sono risaliti ai quattro ragazzi, che sono stati individuati, fermati e denunciati a piede libero.
Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati, in un primo momento si era parlato di aghi per iniezioni peridurali, simili per forma e lunghezza a quelli ritrovati.
La Repubblica Torino invece aveva ipotizzato che si trattasse di freccette da caccia che hanno punte d’acciaio lunghe 10 centimetri: la polizia sta controllando i negozi per risalire agli acquirenti.
Il primo evento è accaduto la sera del 25 settembre, intorno alle 20, per le strade del quartiere di San Donato.
A indagare è stato il pubblico ministero Nicoletta Quaglino. Tutti quelli che sono stati colpiti hanno segnalato il passaggio di un’automobile rasente al marciapiede e con alcune persone a bordo prima di finire feriti.
Tutti i colpiti si sono fatti visitare in ospedale, chi al Maria Vittoria, chi al Giovanni Bosco. Sono stati subito dimessi, visto che gli esami avevano escluso infezioni legate alla puntura.
La bravata a bordo di una Toyota Yaris e di un Porsche Cayenne.
A casa dei giovani, gli investigatori della Questura di Torino hanno sequestrato alcuni dardi e delle sagome di cartone che probabilmente utilizzavano per allenarsi.
Tra le vittime, a quanto si apprende, c’è anche un medico che si occupa di agopuntura.
I due giovani denunciati, un 28enne e un 25enne, dovranno rispondere di lesioni aggravate.
Francesco, Christian e la Porsche a nolo
I due fermati e identificati, scrive oggi La Stampa che per prima ha parlato del caso, non hanno confessato ma contro di loro c’è una valanga di indizi.
Il primo, 25 anni, si chiama Christian e abita a pochi passi dalla zona in cui sono stati colpiti i passanti. Lui ha preso a nolo la Porsche.
L’altro, 28enne, vive in un comune della prima cintura, verso Alpignano. Il suo nome è Francesco, alle spalle ha qualche precedente penale e nella vita — ufficialmente non ha un’occupazione stabile.
I loro alloggi sono stati perquisiti. Non è stata trovata la cerbottana adoperata quella sera, ma altri dardi identici a quelli utilizzati il 25 settembre: punte d’acciaio lunghe una decina di centimetri. Roba che si può comprare ovunque. E, su internet, si trova per pochi euro. Ancora: in un alloggio c’erano pure una balestra e alcune sagome per il tiro a segno. Basta? Niente affatto.
Un altro dardo è stato trovato nell’abitacolo del Suv. Certo, l’esame delle telecamere della zona, e le poche testimonianze raccolte, sono state fin qui fondamentali. All’appello, però, mancano ancora due complici.
Chi sono? Amici loro, ovviamente. Anche se Christian e Francesco non hanno voluto dire di più se non qualche mezza parola, su una serata diversa dalle altre, un gioco fatto per noia
(da agenzie)
Leave a Reply