LA BONGIORNO METTE KO ALFONSO SIGNORINI: “E’ UN BUGIARDO”
IL DIRETTORE DI “CHI” AVEVA CANCELLATO LA RUBRICA “DOPPIA DIFESA”, CURATA DA TRE ANNI DALLA ASSOCIAZIONE DELLA DEPUTATA FINIANA CHE TUTELA LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA… UN IMPUT DALL’ALTO PER RAPPRESAGLIA CONTRO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE GIUSTIZIA CHE REPLICA: “SIGNORINI HA DETTO IL FALSO”
Avevamo già dedicato un articolo a una vicenda in apparenza di minima rilevanza, ma che invece denota il clima che sta facendosi strada nel mondo dell’informazione.
La presidente della Commissione Giustizia della Camera, la finiana Giulia Bongiorno, personaggio stimato in maniera bipartisan nel mondo politico, sia per la sua competenza che per il suo equilibrio, aveva appena deciso di dedicare quattro giorni a nuove audizioni in commissione Giustizia, sul tema controverso della legge sulle intercettazioni, nonostante il parere negativo dei falchi berlusconiani, ed ecco che scatta una strana coincidenza.
La rubrica che curava, insieme a Michelle Hunziker, co-fondatrice della associazione a difesa delle donne vittima di violenza “Doppia Difesa”, viene improvisamente eliminata dal settimanale “Chi”, diretto da Alfonso Signorini, edito dalla Mondadori di Marina Berlusconi.
Una rubrica di successo, con centinaia di lettere ogni mese, presente da tre anni, chiusa senza preavviso alcuno.
Alla Huzinker prima viene detto che la scelta è stata dell’editore, poi, di fronte alle polemiche politiche, Signorini rilascia una intervista a “il Giornale” dove sostiene che la scelta è stata sua e che le due curatrici della rubrica sono state avvisate.
Signorini precisa che il motivo del taglio della rubrica sta nel fatto che “il settimanale è di intrattenimento e svago e una pagina che parla di stupri allontana il lettore”.
Una tesi che lascia sociologicamente allibiti: meglio due tette al vento in più e una lettera di donna violentata in meno?
Questo, secondo Signorini, vuole la lettrice tipo del suo settimanale.
In ogni caso questa sarebbe la sua giustificazione “da Doppia Sberla”.
La Bongiorno tace per 5 giorni, poi, di fronte all’intervista di Signorini, non ce l’ha più fatta.
Scrive una nota, insieme a Michelle, che dirama alle agenzie dove distrugge il vate culturale, informatore zelante del premier, nuovo intellettuale della becera destra puttaniera, ben rappresentata ai vertici del Pdl.
Ecco il testo: “L’ultimo nostro articolo, inviato per mail il 18 giugno, non è comparso, senza alcun avviso preventivo, sull’edizione del 25 giugno. Una mancanza di stile che ci lascia sgomente e profondamente offese. Ci limitiamo a osservare che non era necessario attendere tre anni per scoprire che una rubrica che affronta il tema delle violenze e degli abusi non è allegra. Siamo comunque orgogliose che decine di testate si sia già dette pronte ad ospitarla”.
Signorini è affondato nella palude in cui sguazza, avrà certamente la solidarietà dei “finti destri” che amano blandire i cortigiani sculettanti.
Noi stiamo con Giulia, Michelle e le donne vittime di violenza, noi stiamo con la destra vera, quella che non censura, quella che non fa rappresaglia.
Stiamo con la destra delle idee.
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