LA COERENZA DI RENZI: QUANDO ERA A FAVORE DELL’AMNISTIA, ECCO LA LETTERA
ORA PARLA DI AUTOGOL DEL PD, MA A DICEMBRE FIRMAVA UNA LETTERA A PANNELLA PER SOSTENERE L’AMNISTIA PER I DETENUTI
Ha definito amnistia e indulto un clamoroso autogol, ha fatto discutere e discusso (a distanza) con alcuni ministri del governo Letta.
A Matteo Renzi è bastato un giorno, il primo di campagna elettorale per la segreteria del Pd, per riprendersi la scena attrarre su di sè le attenzioni del mondo politico e mediatico.
E così le critiche del rottamatore su amnistia e indulto, a distanza di tre giorni, sono ancora un tema caldo.
Ma andiamo indietro solo di qulache mese.
Era il 20 dicembre 2012 Marco Pannella aveva iniziato uno sciopero della fame durissimo che lo costrinse al ricovero (vi ricordate? l’allora premier Mario Monti lo andò a trovare in ospedale).
Il sindaco di Firenze si mobilitò firmando una lettera scritta dal consigliere Enzo Brogi.
Ora Matteo Renzi fiuta il vento e si sposta.
Oggi tuona contro indulto e amnistia, fa la faccia feroce e guadagna punti su il pallottoliere dell’antiberlusconismo.
Ma a dicembre, solo pochi mesi fa, firmava una lettera inviata da un consigliere regionale a Marco Pannella per sostenere la sua battaglia sulle carceri e per la concessione di un provvedimento di clemenza.
Ecco la lettera di Brogi a cui aderì anche Renzi
Le tue richieste sono giuste e legittime, nella loro immediatezza oltre che nel loro contenuto.” Da dieci giorni seguiamo con seria preoccupazione i bollettini medici sul tuo stato di salute e proprio per questo vogliamo farci carico della lotta per l’amnistia, per la giustizia e per la libertà , per il ripristino della legalità e del rispetto della dignità all’interno delle nostre carceri, per interrompere una violenza che riguarda tutti i cittadini, non solo i detenuti; per ristabilire i principi della Costituzione, depredati nella loro completezza laddove prevedono che le pene non possano consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e ne sancisce la funzione rieducativa; convinti che laddove siano stati violati o ignorati dei diritti, laddove venga meno la legalità , lo stato di diritto, esista anche, e tu lo sai bene, strage di popoli. Con grande apprensione e la piena solidarietà , da oggi introdurremo nelle nostre priorità istituzionali le necessarie misure affinchè si possa limitare e riparare al collasso della giustizia e della sua appendice ultima delle “catacombe” carcerarie, luoghi di sofferenze atroci, di tortura e di morte quotidiana.
Armati di nonviolenza, con i nostri corpi, con il ruolo che ricopriamo, intraprenderemo, a staffetta, uno sciopero della fame, sperando, con forza e caparbietà , che il Parlamento italiano conceda un provvedimento di amnistia e si attivi con atti urgenti per porre rimedio all’emergenza carceraria, al vergognoso sovraffollamento delle nostre strutture penitenziarie, non come soluzione ma come punto di partenza per una riforma strutturale della giustizia, con misure alternative alla carcerazione, in primis per i tossicodipendenti.”
(da “Huffingtonpost“)
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