LA MELONI CERCA L’ASSIST DA DEL PIERO, MA SBAGLIA CLAMOROSAMENTE LA PORTA
DEL PIERO VA A GIOCARE IN INDIA, LA MELONI: “RIFIUTI PER I MARO'”… MA PERCHE’ NON LO HA DETTO ALLE 150 IMPRESE ITALIANE CHE LAVORANO IN INDIA DA ANNI? … BASTA SPECULARE SUI MARO’ DOPO AVER AVUTO CON LA RUSSA LA RESPONSABILITA’ POLITICA DEL LORO ARRESTO
“Sono felice di comunicare che da oggi sono un giocatore del Delhi Dynamos e ambasciatore della nuova Super Lega indiana”. Così, su Twitter, Alessandro Del Piero ha annunciato il suo passaggio alla squadra indiana del Delhi Dynamos.
Del Piero – che aveva ricevuto anche un’offerta dagli ungheresi dell’Honved – prenderà parte alla nuova Indian Super League, il campionato a otto squadre in programma dal 12 ottobre al 20 dicembre
Del Piero si aggiunge alle altre stelle del football che hanno scelto l’India, a cominciare dal suo ex compagno di reparto David Trezeguet, che ha firmato con l’FC Pune City di proprietà dei Della Valle e allenato da Franco Colomba, passando agli ex Arsenal Robert Pires e Freddie Ljungberg.
Ma l’approdo del calciatore si incrocia con la polemica mai sopita legata al caso dei marò.
“Rivolgo un appello ad Alex Del Piero affinchè rifiuti l’offerta di giocare in India fin quando i nostri marò non torneranno in Italia” ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia- Alleanza nazionale, Giorgia Meloni.
“Del Piero è un’icona mondiale del calcio, una simile presa di posizione da parte sua potrebbe essere un importante segnale nei confronti del governo indiano e della comunità internazionale”.
Parole cui Del Piero ha risposto con un messaggio sullo stesso social network: “So che la mia scelta di andare a giocare in India ha sollevato qualche perplessità in merito ai rapporti tra Italia e India, legati alla vicenda dei due marò detenuti là . Detto che non credo di essere l’unico italiano che intrattiene relazioni con l’India per motivi professionali, so bene però che quello che faccio io ha un impatto mediatico più ampio: accetto volentieri le responsabilità che il mio ruolo comporta. Nel caso specifico sono consapevole e soddisfatto della mia scelta, non sto andando in un Paese ‘ostile’ e l’ultima cosa che vorrei è una strumentalizzazione del mio ruolo, e soprattutto che lo sport diventi un mezzo utilizzato per dividere al posto che per unire. Da italiano, come tutti i miei connazionali, non sono insensibile alla vicenda dei nostri marò e spero si arrivi presto ad una conclusione positiva per loro, e soprattutto che sia la più giusta”.
E ancora: “Io sono un giocatore di calcio, andrò in India per giocare a calcio, per onorare il mio sport e fare ciò che in questo momento più sono felice di fare: portare un messaggio positivo abbinato ai valori dello sport e alla diffusione del calcio in Paesi lontani dai percorsi tradizionali del pallone. Come l’India con la sua ‘Indian Super League'”.
Con la classe che lo ha distinto in campo, Alex ha dribblato la speculazione demagogica di chi da anni tace sulle 150 aziende italiane che operano in India e che sono alla base del forzato ritorno dei due marò a Dheli in attesa di un processo farsa.
Come mai la Meloni non ha a suo tempo chiesto a queste aziende (anche statali) un analogo ritiro per protesta?
Facile fare demagogia sulle scelte di un calciatore noto che dà visibilità persino a una come lei, ma ci voleva ben altro coraggio a inimicarsi il ghota del capitalismo italiano.
La politica manda al massacro i nostri militari facendogli scortare beni privati con la leggina ad hoc voluta da La Russa, e la sua “sorella di partito” pretende che sia lo sport a toglierle le castagne dal fuoco.
Facce da photoshop.
Leave a Reply