LA MUSSOLINI SI RITIRA DALLE PRIMARIE PDL: “SOLO UNA SQUALLIDA RESA DEI CONTI”
SI STANNO TRASFORMANDO LE PRIMARIE IN UN CONGRESSO PER AVERE MAGGIORE PESO INTERNO”… ANCHE GASPARRI E LA RUSSA ORA SI LAMENTANO: “TROPPI CANDIDATI”
Alessandra Mussolini si ritira dalla corsa per la leadership del Pdl. “Trasformare le primarie del Pdl in un congresso politico, o meglio, in una squallida e poco credibile resa dei conti interna, è il più grosso errore che si possa commettere alla vigilia di una campagna elettorale”, spiega la parlamentare annunciando la sua rinuncia alla candidatura.
“Se queste sono le premesse – lamenta – sarà una gara sotto i riflettori di chi ha lo scopo di distruggere senza costruire, che porterà a un ulteriore indebolimento politico di un partito e della sua classe dirigente”.
“Non si parli allora di primarie ma di correnti allo sbaraglio in cerca di riposizionamento politico”, prosegue Mussolini.
“Patetico poi – attacca ancora – è l’atteggiamento di chi tira fuori ‘le unghiette’ contro il governo Monti solo ora, dopo che ne ha sempre dato l’appoggio durante il suo mandato. A questo punto, ancora una volta, il presidente Berlusconi ha avuto ragione a nutrire scetticismo per questo masochistico strumento politico al quale mi onorerò di non partecipare”.
Con la scelta di Alessandra Mussolini di non correre, il numero dei candidati a rappresentare il Pdl nelle elezioni politiche passa da 12 a 11, ma non è ancora definitivo in quanto il termine per la presentazione delle firme scadrà domenica, a mezzogiorno e non è detto che tutti i concorrenti riusciranno a presentarsi con lke carte in regola.
Ai nomi di Angelino Alfano,Giorgia Meloni, Daniela Santanchè, Giancarlo Galan, Gianpiero Samorì, Guido Crosetto, Alessandro Cattaneo, Michaela Biancofiore, Vittorio Sgarbi e Alfonso Marra, si è aggiunto nelle ultime ore utili il finanziere Alessandro Proto.
Manca, invece, il nome dell’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
Una cifra eccessiva secondo Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri.
“Esprimiamo rispetto per tutti i possibili candidati alle primarie del Pdl, ma il loro numero, circa 20, crediamo renda opportuno un piccolo esame di coscienza per molti di loro”, affermano in una nota.
“Davvero – proseguono – ciascuno dei possibili candidati, che diventeranno tali solo dopo la non difficile raccolta di almeno 10.000 firme, si sente in grado di rappresentare il Pdl e poi cercare di battere il candidato della sinistra per svolgere il ruolo di presidente del Consiglio, che è stato di Silvio Berlusconi ed a cui rinnoviamo la nostra vicinanza?”
(da “la Repubblica“)
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