LA NOMINA DI AMICHE, PARENTI, SODALI: L’ULTIMO BLITZ DI SANGIULIANO PRIMA DI LASCIARE IL MINISTERO E SPUNTA IL CASO VENEZI AL G7
TRA GLI “ESPERTI” INDICATI C’È L’AVVOCATA MANUELA MACCARONI, PRESIDENTE DELL’OSSERVATORIO PER LA PARITÀ DI GENERE DEL DICASTERO. ANCHE A LEI SI RIFERIREBBE MARIA ROSARIA BOCCIA FANTASMA QUANDO EVOCA LE “TANTE DONNE” COINVOLTE NELL’AFFAIRE SANGIULIANO… AD ESSERE ATTACCATA PUBBLICAMENTE È STATA BEATRICE VENEZI, CONSULENTE PER LA MUSICA DEL MINISTERO A 30MILA EURO L’ANNO…LA “BACCHETTA NERA” DIRIGERÀ A POMPEI IL CONCERTO AL G7 DELLA CULTURA: UN INCARICO CHE, DA CONSULENTE, LA VENEZI SI È PRATICAMENTE AUTO-ASSEGNATO
È stato il suo ultimo atto da ministro della Cultura. Prima di spegnere la luce dello sfarzoso studio al collegio Romano che ha occupato per poco meno di due anni Gennaro Sangiuliano ha trovato il tempo per firmare un decreto di nomina, la sua passione, per insediare una decina di esperti nella commissione che si occupa di selezionare i film da sovvenzionare con contributi pubblici.
Un pozzo che distribuisce più di 50 milioni di euro alle pellicole ritenute meritevoli di sostegno da parte dello Stato e perciò strategico per orientare la cinematografia tricolore. Un pezzo di quell’egemonia culturale che l’ex direttore del Tg2 si era messo in testa di sottrarre alla sinistra e che si è tradotta, all’atto pratico, in un’infornata di nomine amiche.
Per il nuovo ministro Alessandro Giuli una bella gatta da pelare: 18 consulenti nominati, l’ambizione di “Genny” di arrivare a 30 con una norma ad hoc (Franceschini ne aveva 13). Ebbene, fra gli esperti della commissione per i film figurerebbe, oltre a giornalisti d’area tra cui Francesco Specchia di Libero e qualche sodale – il condizionale è d’obbligo, il decreto deve essere ancora pubblicato – una delle donne invise alla grande accusatrice Maria Rosaria Boccia.
Anche a lei si riferirebbe l’ex consulente fantasma quando evoca le «tante donne» coinvolte nell’affaire Sangiuliano. La donna è l’avvocata Manuela Maccaroni, da un anno presidente – a titolo gratuito – dell’Osservatorio per la parità di genere del dicastero: grazie alla nuova nomina incasserà 15 mila euro, ultimo omaggio del ministro a una vecchia conoscenza, incontrata in Rai.
Boccia ha poi fatto apertamente alla voce ‘consulenze amiche’ – il nome di Beatrice Venezi, nota per le sue rivendicate simpatie di estrema destra (il padre fu candidato sindaco a Lucca con Forza Nuova). Venezi è consulente per la musica a 30mila euro l’anno. Sarebbe stata introdotta ai piani alti del ministero dal presidente del Senato Ignazio La Russa, suo grande estimatore: è in predicato per la sovrintendenza di un paio di teatri lirici di prima grandezza, il Massimo di Palermo e la Fenice di Venezia. Ma non le basta. E infatti dirigerà a Pompei, salvo ripensamenti di Giuli, il concerto al G7 della Cultura: un incarico che da consulente si è praticamente auto-assegnato.
È una specie di sistema tribale quello creato da Sangiuliano a colpi di nomine. Fatto di premi fedeltà all’appartenenza politica o territoriale, visto che i campani nell’antico educandato vanno per la maggiore. Il legale del ministro che promette fuoco e fiamme giudiziarie contro Boccia e quotidiani cattivi, Silverio Sica da Salerno, è fratello di Salvatore, nominato consigliere per la tutela del diritto d’autore e per la digitalizzazione a gennaio 2023, nonché poi presidente del Comitato consultivo per il diritto d’autore, anche lui spesso invitato in Rai come commentatore.
Consigliere a titolo gratuito per la tutela del paesaggio è stato fino a pochi mesi fa l’ex sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo: a febbraio si è dimesso dopo che lo si è scoperto essere socio di un pregiudicato di camorra in un’impresa con interdittiva antimafia. A marzo è stata l’ora del Consiglio superiore del cinema e audiovisivo: presidente designata dall’ex ministro è Francesca Paola Assumma, avvocata e figlia del decano del diritto d’autore, Giorgio Assumma. Agli atti non risultano particolari competenze in materia.
Poi ci sono i camerati, di antica e moderna militanza. Il campano Luciano Schifone, ex eurodeputato di Msi-An e casualmente padre di Marta Schifone, deputata di FdI, è (era) consigliere per il Mezzogiorno. Una bella storia filiale come quella di Emanuele Merlino, capo della segreteria tecnica, figlio di Mario, estremista di destra in Avanguardia Nazionale, indagato e assolto per vicende legate alla strage di piazza Fontana.
Dario Renzullo, funzionario a tempo determinato, è figlio di un ex consigliere campano di An, ha militato in Casapound, già animatore di proteste e scontri di piazza. Luciano Lanna, nominato direttore del Centro per il libro e la lettura, ex direttore del Secolo d’Italia, organo missino, ha firmato due volumi: Fascisti immaginari e Il fascista libertario. È fratello di Stefano Lanna, componente della segreteria tecnica del ministro dimissionario. Il quale un anno fa lo aveva designato direttore generale per gli archivi, poi la Corte dei Conti gli bocciò la nomina perché Lanna non aveva i requisiti.
(da La Repubblica)
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