LA PARENTOPOLI PIEMONTESE CHE IMBARAZZA FASSINO
IL CASO DELLA DIRIGENTE COMUNALE CHE AVREBBE CONCESSO INCARICHI PUBBLICI SENZA APPALTO ALLA SOCIETA’ DEL FIGLIO
Lo scandalo di «parentopoli» è scoppiato anche a Torino.
Nel giorno in cui avrebbe voluto festeggiare la sua nomina a presidente dell’Anci regionale, il primo cittadino Piero Fassino ha chiesto di intervenire in Sala rossa.
In molti, in consiglio, mettono le mani avanti: «Chi ha sbagliato faccia un passo indietro».
Il caso è scoppiato la scorsa settimana, quando, su pressione del Movimento 5 stelle, un cd con tutti gli affidamenti diretti assegnati dall’amministrazione a società private dal 2006 al 2011 è finito nelle mani dei consiglieri comunali.
INCARICHI COMUNALI AL FIGLIO
L’imbarazzo del sindaco riguarda Anna Martina. Una signora di 61 anni che fa la direttrice delle relazioni internazionali del Comune, «senza mai aver vinto un concorso pubblico per questo», denuncia il Movimento 5 stelle.
E che per anni è stata capo del settore comunicazione strategia, turismo e promozione della città , oltre che di tutta la divisione cultura, sotto la guida dell’ex sindaco Sergio Chiamparino.
Anna Martina ha affidato quasi 50mila euro di lavori alla Punto Rec Studio.
Senza gare, sulla fiducia.
La società , però, è detenuta per quasi il 50 per cento dal figlio Marco Barberis.
Si tratta di sei decisioni prese dall’amministrazione comunale per la «scelta di materiali audiovisivi finalizzati alle attività culturali e di promozione della città ». Marco, che è figlio di Walter Barberis, curatore della mostra Fare gli italiani alle Ogr di Torino, uno degli eventi per cui la Martina ha lavorato per conto della città , ha goduto, in particolare, di alcune migliaia di euro durante le celebrazioni di Italia 150, nel 2011.
In quell’anno Marco Barberis si è sposato con una delle più strette collaboratrici della Martina, Silvia Bertetto.
Una ragazza che prima lavorava presso lo studio Mailander – una delle agenzie che compare più volte nel cd degli appalti, scelta in più di un’occasione dalla Martina per lavori di comunicazione — e che in seguito ha trovato lavoro a Turismo Torino, l’agenzia di promozione della Città .
Proprio a fianco della nuora. Non solo.
FESTIVAL DEL JAZZ
Un video che circola su Youtube mostra il volto sorridente del figlio della Martina durante il festival del Jazz del 2012, che si è svolto a Torino tra aprile e maggio. Intervistato, racconta di lavorare per conto del Comune per fare un «cd ricordo» della manifestazione.
Per quell’evento la Città spese quasi un milione di euro.
Dal 27 aprile al Primo maggio del 2012. Una spesa che costò al sindaco insulti e contestazioni che degenerarono in scontri con la polizia proprio durante il corteo della Festa dei lavoratori. «Fassino, pensi solo al Festival del Jazz e noi non abbiamo lavoro» gli gridavano gli operai in cassa integrazione.
Anche l’assessore a cultura e turismo, Maurizio Braccialarghe, è finito nella bufera. Dalla sua nomina in giunta l’opposizione gli contesta di non aver lasciato il suo posto di dirigente in Rai.
A diventare oggetto di scandalo nei scorsi giorni sono state due determine per un totale di 38.634 euro, che, sempre per promuovere il Festival del Jazz, vennero affidati alla società della Rai per degli spot di promozione radiofonici.
CD DEGLI SCANDALI
«Non avevamo scelta, la Sipra ha l’esclusiva per questo tipo di spot» si è giustificato l’assessore. Il cd degli scandali finora ha fatto venire alla luce casi relativi fino al 2011.
Perchè, spiega Chiara Appendino, consigliere comunale del Movimento 5 stelle, «il dettaglio degli affidamenti diretti del 2012 non ci è ancora stata dato». Ma alcuni episodi curiosi saltano già all’occhio.
C’è una determina del luglio 2012 con cui vengono dati 18.220 euro alla Orange per presentare delle slide show di Torino a Helsinki nel mese di settembre.
L’evento descritto si chiama Helsinki international design house exhibition: every day discoveries.
I grillini con un’interpellanza chiedono se questa spesa sia stata necessaria. E fanno notare come la Orange, una delle aziende «predilette» da Anna Martina, negli ultimi anni abbia ricevuto migliaia di euro per svariati eventi culturali.
Fassino ha promesso che sul caso di Anna Martina incaricherà il city manager Cesare Vaciago «di approfondire la materia, di accertare l’eventuale sussistenza di profili di responsabilità soggettiva e in tal caso, di indicare quali provvedimenti debba adottare l’amministrazione».
E che porterà all’esame della giunta un provvedimento per rivedere le regole sugli incarichi. Ma accusa il Movimento 5 stelle di infangare l’amministrazione.
«Non c’è nessun sistema Torino — ha dichiarato in Sala rossa — e certe dichiarazioni rilasciate in modo demagogico servono solo a infangare una città . Perchè qui non ci sono consiglieri che rubano, e ricordo che la dottoressa Martina in ogni caso ha contribuito al rilancio della città ».
Elisa Sola
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